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Elezioni europee: le fake news sui migranti

Minori non accompagnati che hanno attraversato la Spagna sono radunati fuori da un rifugio temporaneo a Ceuta, vicino al confine tra Marocco e Spagna, mercoledì 19 maggio
Minori non accompagnati che hanno attraversato la Spagna sono radunati fuori da un rifugio temporaneo a Ceuta, vicino al confine tra Marocco e Spagna, mercoledì 19 maggio Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2021 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2021 The AP. All rights reserved.
Di James Thomas
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il tema delle migrazioni continua a infiammare i dibattiti in vista delle elezioni europee di giugno e quelle britanniche a luglio. Ma spesso commentatori e pagine social si lasciano andare a informazioni errate. Facciamo luce in questa puntata di The Cube

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L'immigrazione è un tema tipicamente caldo in ogni campagna elettorale e spesso alimenta dibattiti e affermazioni false.

Che si tratti di sussidi o di tassi di immigrazione, le affermazioni sono di solito provocatorie e semplicemente sbagliate.

Prendiamo questo esempio dalla Spagna:

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The claim in the post is wrongEuronews

Questo post condiviso su Facebook afferma che quasi il 97 per cento delle persone che beneficiano del reddito minimo di base in Spagna sono immigrati.

Questa misura è una prestazione di assistenza sociale che fornisce un salario di base alle persone economicamente vulnerabili. Il sussidio può variare da circa 600 a 1.400 euro al mese, a seconda delle condizioni di vita del beneficiario.

Ma il post su Facebook è sbagliato per alcuni di motivi.

In primo luogo, afferma che è il Ministero del Lavoro a erogare il reddito minimo di base, mentre in realtà è il Ministero dell'Inclusione, della Sicurezza sociale e della Migrazione.

Ma, soprattutto è sbagliato perché, secondo i dati ufficiali del Ministero dell'Inclusione relativi al mese di aprile, l'82,4 per cento dei beneficiari era di nazionalità spagnola, mentre solo il 17,6 per cento era straniero.

Inoltre, il post stima erroneamente il numero di persone che ricevono il reddito minimo di base. La realtà è che il sussidio è stato erogato a circa 600 mila abitazioni, in cui vivono quasi 1,8 milioni di persone.

Gli immigrati superano la popolazione autoctona nelle capitali europee?

In un video apparso su X l'attivista olandese di estrema destra Eva Vlaardingerbroek sostiene che la maggior parte della popolazione di Amsterdam, Bruxelles e Londra è costituita da immigrati.

L'attivista afferma, inoltre, che la "teoria della grande sostituzione" - del tutto infondata - è una realtà e non una congettura dell'estrema destra volta a insinuare che la popolazione bianca europea sia stata soppiantata da immigrati provenienti da altre parti. Ma tutto questo è inesatto.

I numeri ufficiali dell'ufficio statistico olandese rivelano che solo il 37 per cento della popolazione di Amsterdam è nata fuori dai Paesi Bassi.

Secondo i dati dell'agenzia di statistica belga, il numero di residenti a Bruxelles nati all'estero è del 48 per cento.

A Londra, un censimento dell'Office for National Statistics del 2021 ha rivelato che il 41 per cento della popolazione della capitale non è nato nel Regno Unito.

Inoltre, il semplice fatto di essere nati altrove non è un indicatore della provenienza e non può essere usato per dimostrare un'ipotesi altrimenti indimostrabile.

Se è vero che l'immigrazione è un tema importante ed è valido nutrire preoccupazioni su come viene gestita, è altrettanto importante assicurarsi che ogni affermazione sul tema sia basata sui fatti.

L'immigrazione rimane un punto di discussione chiave nelle elezioni europee

La politica migratoria è sicuramente uno dei temi principali che gli elettori avranno in mente quando si recheranno alle urne, soprattutto perché le previsioni indicano un orientamento a destra.

Un sondaggio esclusivo di Euronews ha rivelato che la metà degli europei non approva la posizione dell'Ue in materia di immigrazione e chiede controlli più severi alle frontiere.

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Diversi governi nazionali e candidati al Parlamento europeo hanno preso provvedimenti durante la campagna elettorale per ridurre l'immigrazione, forse in un ultimo tentativo di accaparrarsi voti.

Il Portogallo ha messo fineal regime che permette agli stranieri di entrare nel Paese e di richiedere solo successivamente un permesso di soggiorno, mentre diversi partiti irlandesi hanno espresso la loro opposizione alla politica migratoria "liberale" del governo.

Questo dopo che l'Ue ha firmato il Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo, che riforma le regole sulla migrazione del blocco per garantire che tutti gli Stati membri, indipendentemente dalla loro posizione, accolgano una parte di migranti.

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