Covid-19, l'Unione europea offre vaccini gratuiti per fermare l'ondata in Cina

Test anti-Covid per i passeggeri in arrivo dalla Cina- Aeroporto Roissy Charles de Gaulle - Parigi
Test anti-Covid per i passeggeri in arrivo dalla Cina- Aeroporto Roissy Charles de Gaulle - Parigi Diritti d'autore Aurelien Morissard/The AP
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Di Debora Gandini
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Mentre i numeri dei positivi preoccupano i governi, l’Europa teme che la mancanza di trasparenza possa nascondere la presenza di nuove varianti

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Vaccini gratuiti per contenere la nuova massiccia ondata di Covid-19 in Cina dopo la fine delle restrizioni. E’ la proposta che arriva dall’Unione europea attraverso una sua delegazione nel paese asiatico. Un aiuto e modo anche per utilizzare le scorte in eccesso rimaste agli stati dell’Unione.

Tim McPhie, portavoce della Commissione europea, confermando l’offerta dei vaccini a Pechino ha fatto notare che la commissaria alla Salute Stella Kyriakides si è messa in contatto con la controparte cinese per offrire la solidarietà e il sostegno dell’Unione, comprese le competenze in materia di salute pubblica e le donazioni di vaccini dell’Unione europea adattati alle varianti”. comprese le competenze in materia di salute pubblica e le donazioni di vaccini dell’Unione europea adattati alle varianti”.

Mentre i numeri dei positivi preoccupano i governi, l’Europa teme che la mancanza di trasparenza possa nascondere la presenza di nuove varianti. Per correre ai ripari alcuni paesi come Italia, Francia e Spagna hanno implementato misure restrittive per i viaggiatori che arrivano dalla Cina. Tutti i passeggeri dovranno esibire un tampone negativo o la certificazione di vaccinazione.

Per rendere efficaci tale misure è tuttavia necessario un maggiore coordinamento. Una delle proposte sul tavolo di esperti e rappresentanti dei 27 Stati membri è l'analisi delle acque reflue degli aerei provenienti dalla Cina. Una misura già in atto in Belgio.

Marc Van Ranst, Direttore del Laboratorio di virologia presso il Rega Institute - KU Leuven: "Il motivo per cui in Europa proponiamo di sequenziare tutti i tipi di varianti che arrivano dalla Cina è la relativa trasparenza mostrata dal paese. Non stanno inviando molte sequenze ai database internazionali. Non abbiamo la certezza che se dovesse emergere una nuova variante Pechino informerebbe tutti. E’ terribile pensare a questo anche perché vogliamo credere che i colleghi cinesi siano scienziati onesti. Ma in Cina spesso la politica mette le mani sulla scienza."

La risposta di Pechino

A seguito delle dichiarazioni di McPhie, la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha risposto all'offerta arrivata dalla Ue: "La Cina ha stabilito le più grandi linee di produzione al mondo di vaccini Covid con una capacità di produzione annuale di oltre 7 miliardi di dosi, e una produzione annua di oltre 5,5 miliardi di dosi, che soddisfano le esigenze di garantire che tutte le persone idonee alla vaccinazione abbiano accesso ai vaccini Covid". Per Ning, la situazione Covid nel Pese "è prevedibile e sotto controllo. Siamo pronti a lavorare con la comunità internazionale in solidarietà, affrontare la sfida in modo più efficace".

Intanto mentre l’Europa alza la guardia, c’è chi tra gli esperti come il Professor Van Ranst afferma che il pericolo potrebbe provenire da qualche altra parte ad esempio dagli Stati Uniti dove stanno emergendo più varianti.

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