"Inaccettabili le misure anti-Covid contro i viaggiatori cinesi": la protesta della Cina

Un passeggero in arrivo dalla Cina viene testato all'aeroporto di Roissy Charles de Gaulle, a Parigi, 1° gennaio 2023.
Un passeggero in arrivo dalla Cina viene testato all'aeroporto di Roissy Charles de Gaulle, a Parigi, 1° gennaio 2023. Diritti d'autore Andy Wong/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Ilaria Federico
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Il governo di Pechino ha condannato la decisione di diversi Paesi di ripristinare i test e le restrizioni per le persone in arrivo dalla Cina a causa dell'impennata di casi di Covid che sta colpendo il Paese asiatico

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"Le misure contro i viaggiatori cinesi sono inaccettabili": è la protesta del governo di Pechino contro le restrizioni adottate da numerosi Paesi per contenere l'impennata dei casi di Covid-19 in Cina.

I casi di Covid-19 aumentano in modo esponenziale in Cina, a distanza di due settimane da quando il governo di Pechino ha abbandonato la rigida politica sanitaria "zero Covid" che ha isolato il Paese per quasi tre anni, mettendo fine, in particolare, alla quarantena obbligatoria per chi arriva sul territorio.

"Siamo disposti a rafforzare la comunicazione con la comunità internazionale per superare l'epidemia. Ma crediamo ingiusto che alcuni Paesi abbiano imposto delle restrizioni rivolte unicamente ai viaggiatori cinesi. Queste misure mancano di basi scientifiche e sono inaccettabili. Siamo fermamente contrari a qualsiasi tentativo di manipolare le misure legate all'epidemia al fine di raggiungere obiettivi politici. Prenderemo delle contromisure", minaccia il portavoce del ministro degli Esteri cinese.

Restrizioni in tutto il mondo

Dopo l'Italia, la Francia, il Regno Unito e la Spagna che hanno imposto un test negativo obbligatorio ai viaggiatori cinesi in arrivo, anche gli Stati Uniti, l'Australia e il Canada richiedono una certificazione di vaccinazione o un tampone. Il Giappone, Israele, la Corea del Sud, l'India e il Marocco hanno adottato misure simili.

Gli Stati membri dell'Unione europea devono riunirsi il 4 gennaio per cercare una risposta comune da adottare, ha annunciato la Svezia, che detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione europea dal 1° gennaio. "La Svezia sta cercando una politica comune per l'intera Unione europea, come l'introduzione di possibili restrizioni all'ingresso", ha riferito il governo di Stoccolma. "È importante mettere in atto rapidamente le misure necessarie".

La Svizzera ha dichiarato l'intenzione di allinearsi alle disposizioni dell'Ue.

L'Oms chiede trasparenza

L'Organizzazione mondiale della sanità ha incontrato nei giorni scorsi dei funzionari cinesi per discutere dell'aumento delle infezioni da Covid-19. "L'Oms ha chiesto ancora una volta la condivisione regolare dei dati e in tempo reale, e maggiore trasparenza sullo stato delle vaccinazioni, relative soprattutto alle persone vulnerabili e agli ultrasessantenni", ha spiegato l'agenzia sanitaria delle Nazioni unite in una dichiarazione.

I cinesi in viaggio

Secondo i più recenti dati Istat di gennaio 2022, 300.000 residenti in Italia provengono dalla Cina. Il Capodanno cinese alle porte, ci si aspetta che migliaia di queste persone torneranno nel loro Paese per partecipare alle festività. Il Capodanno cinese si celebrerà il 22 gennaio quest'anno. Non è ancora chiaro se le celebrazioni saranno mantenute, ma i Paesi di tutto il mondo rimangono in allerta per i tanti viaggi attesi. Secondo un rapporto Eurostat del 2020, i residenti dell'Unione europea hanno effettuato 1,75 milioni di viaggi verso la Cina nel 2018, quasi il  2% del numero totale dei viaggi effettuati al di fuori dell'Ue. Circa la metà (48%) di questi viaggi è stata legata a motivi di lavoro. Il resto degli spostamenti è stato effettuato per motivi personali, come per le vacanze (35% del totale) o per visitare amici e parenti (15%).

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