NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Come l'azione collettiva può aiutarci a combattere il cambiamento climatico

Secondo il Climate Majority Project, il primo passo verso l'azione può essere semplice come parlare con gli altri della crisi climatica.
Secondo il Climate Majority Project, il primo passo verso l'azione può essere semplice come parlare con gli altri della crisi climatica. Diritti d'autore Climate Majority Project
Diritti d'autore Climate Majority Project
Di Angela Symons
Pubblicato il
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Non sapete cosa fare per contrastare il cambiamento climatico? Secondo il Climate Majority Project è fondamentale agire a livello collettivo

PUBBLICITÀ

"Quando le persone mi chiedono: 'Cosa posso fare come individuo per il clima?', io rispondo: 'Non essere un individuo, lavora insieme agli altri'". A dirlo è Rupert Read, co-direttore del Climate Majority Project.

Le statistiche dimostrano che la grande maggioranza delle persone in Europa si preoccupa della crisi climatica: più della metà degli elettori europei ritiene che dovrebbe essere una priorità, mentre solo il 16% la considera una questione secondaria, secondo un sondaggio Euronews-Ipsos condotto prima delle elezioni europee di quest'anno.

Il problema è che la maggior parte di noi non sa cosa fare. Dopo decenni di impegno nell'azione per il clima - da stratega politico per Extinction Rebellion a consigliere comunale per il Partito Verde d'Inghilterra e Galles - l'unico obiettivo di Rupert è ora il Climate Majority Project.

La sua missione è quella di chiamare a raccolta le masse silenziose per fargli fare qualcosa: "È un po' come uno sforzo bellico, riguarda tutti", diceRead.

Come possiamo combattere insieme la crisi climatica?

"A volte le persone si scoraggiano perché pensano: 'Non sono abbastanza impegnato' o "Non sono abbastanza puro'. Ma non è necessario organizzare proteste per il clima o smettere di volare per avere un impatto - dice Rupert -. Le azioni individuali sono 'solo una piccola parte del puzzle'. Molto più importante è quello che facciamo insieme".

Secondo Rupert, che si tratti di monitorare i rischi di un'inondazione con i propri vicini, di impegnarsi nella rinaturalizzazione con le persone della propria parrocchia o di sfruttare le proprie competenze professionali e la propria rete, l'azione collettiva ha il potere di spostare l'ago della bilancia: "Quando un numero sufficiente di queste azioni si somma si può ottenere un cambiamento a livello nazionale e internazionale".

In ultima analisi, secondo Rupert, spetta ai governi aiutarci a fare scelte più ecologiche, ad esempio incentivando modalità di trasporto ecologiche e disincentivando i viaggi aerei. Ma, perché questo accada, la maggioranza silenziosa deve trovare la propria voce.

"Vogliamo creare un futuro in cui i governi si impegnino a fare la cosa giusta, in cui i politici si impegnino a fondo per avere le politiche più forti sul clima e sulla natura - dice Rupert -. Non c'è modo di andare avanti senza la maggioranza delle persone. Dobbiamo farlo insieme. Serve una pressione collettiva sui governi affinché facciano la cosa giusta".

Nel frattempo l'azione comunitaria per il clima porta i suoi vantaggi. "Quando si costruisce la comunità insieme, quando ci si prepara per i disastri insieme, quando si coltiva il cibo insieme, quando si crea una maggiore resilienza locale, allora si crea una vita migliore", dice Rupert.

Rupert Read è un veterano delle campagne sul clima e co-direttore del Climate Majority Project.
Rupert Read è un veterano delle campagne sul clima e co-direttore del Climate Majority Project.Climate Majority Project

Le imprese dovrebbero fare pressioni per la regolamentazione del clima

Anche i leader delle imprese hanno un ruolo chiave da svolgere, poiché esercitano un potere immenso sul governo, soprattutto attraverso le associazioni di categoria e l'attività di lobbying. "Fino a questo momento, gli interessi commerciali e finanziari hanno avuto la tendenza a ostacolare le azioni giuste. Hanno cercato scappatoie normative, hanno detto: 'Non gravate troppo su di noi' - afferma Rupert -. Tuttavia molti iniziano a rendersi conto che non ci sono profitti su un pianeta morente".

Questo ha portato a un boom di norme ambientali, di divulgazione e di responsabilità, ma anche in questo caso, secondo Rupert, le azioni individuali non sono sufficienti: "Immaginate se le imprese, invece di fare pressioni per ottenere tasse più basse e scappatoie fiscali, facessero pressioni insieme e chiedessero ai governi di regolamentarle in materia di clima e natura. Sarebbe un vero cambiamento.

Questo impedirebbe alle aziende che non rispettano gli standard ambientali di avere un vantaggio rispetto alle aziende virtuose: è questo il messaggio chiave della campagna "Regolateci meglio" del Climate Majority Project. Inoltre creerebbe nuove opportunità per gli imprenditori.

"Ci sono molti vantaggi e co-benefici - afferma Rupert -. I posti di lavoro nel trasporto pubblico e nell'energia verde, ad esempio, sono tutte opportunità enormi che richiedono investimenti e che produrranno un ritorno", aggiunge Rupert, ricordando i benefici economici apportati in tutti gli Stati Uniti dall'Inflation Reduction Act di Biden.

L'azione comunitaria per il clima ha il potere di innescare il cambiamento.
L'azione comunitaria per il clima ha il potere di innescare il cambiamento.Adam Victor | Climate Majority Project

È troppo tardi per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico?

La chiave di tutto questo è l'onestà di capire a che punto siamo con l'emergenza climatica. Che abbiano buone intenzioni o un'agenda nascosta, secondo Rupert "molte persone influenti, tra cui politici e uomini d'affari, hanno insistito sul fatto che possiamo, dobbiamo e vogliamo rimanere al di sotto degli 1,5 gradi rispetto all'era preindustriale, anche se quest soglia è già stata superata. Questo non è di grande aiuto perché è una negazione della realtà: è il genere di cose per le quali eravamo soliti criticare i negazionisti del clima ".

L'Accordo di Parigi delle Nazioni Unite, firmato dalle nazioni di tutto il mondo nel 2015, mira a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, una soglia considerata la zona di sicurezza per prevenire i peggiori effetti del cambiamento climatico.

PUBBLICITÀ

Ma il giugno 2024 ha segnato il 12° mese consecutivo in cui le temperature globali hanno superato questa soglia, sollevando il timore che non sia più praticabile a lungo termine. "Confrontarsi con il momento in cui si abbandona la zona sicura è una cosa immensamente potente per l'umanità - dice Rupert -. Rinunciare a quell'obiettivo è molto difficile, ma le emozioni hanno un potere che dovremmo sfruttare: il potere del dolore, il potere della paura, il potere della rabbia, il potere degli incubi".

Affrontare questa realtà, stando a Rupert, potrebbe stimolarci a prepararci seriamente a ciò che ci aspetta attraverso l'adattamento strategico, la costruzione della resilienza e il finanziamento delle persone più colpite nel Sud globale. Attraverso il suo incubatore, il Climate MajorityProject fornisce finanziamenti e competenze per le iniziative di azione climatica dei cittadini. Visitate il sito web per avere suggerimenti su come agire e per sapere tutto sui prossimi incontri.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Acqua in bottiglia: Italia in testa alla classifica europea e mondiale, perché è un problema

Ambiente, Danimarca: caffè, pasti e biglietti gratis ai turisti che raccolgono rifiuti con Copenpay

Perché le zone a basse emissioni mostrano l'impatto dell'Ue sulla nostra vita