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Il salario minimo in Italia non esiste: come funziona nel resto d'Europa

Foto di archivio - Essen, Germania.
Foto di archivio - Essen, Germania. Diritti d'autore  MARTIN MEISSNER/AP
Diritti d'autore MARTIN MEISSNER/AP
Di Servet Yanatma
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La direttiva europea sui salari del 2024 ha permesso un aumento rapido delle retribuzioni negli Stati membri, ma sui lavoratori incombe il peso dell'inflazione

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Il salario minimo varia moltissimo in Europa. A gennaio 2025, quello lordo mensile è inferiore a mille euro in dieci Paesi dell'Ue.

Sebbene il divario si riduca se aggiustato per gli standard di potere d'acquisto (Pps o Spa nell'acronimo italiano), restano notevoli disparità. Ad esempio, lo stipendio minimo in Germania è più del doppio di quello della Bulgaria in termini di Pps.

Quindi, a quanto ammontano i salari minimi in Europa? Dove sono i più alti e più bassi? E come cambiano le classifiche quando si confrontano quelli nominali e quelli in Spa?

I salari minimi in Ue: da 551 euro della Bulgaria a 2638 in Lussemburgo

Secondo Eurostat, a gennaio 2025 i salari minimi mensili lordi nell'Ue vanno da 551 euro in Bulgaria a 2.638 euro in Lussemburgo. Se si includono i Paesi candidati, la Moldova è quella che paga di più i suoi lavoratori, con 285 euro.

L'Italia è uno dei cinque Stati dell'Ue che non hanno una legge in tal senso, insieme a Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia. Quindi, non sono inclusi in questa indagine.

Eurostat divide le fasce di salario minimo in tre categorie:

Gruppo 1: Sopra i 1.500 euro al mese

Questo gruppo comprende: Lussemburgo (2.638 euro), Irlanda (2.282 euro), Paesi Bassi (2.193 euro), Germania (2.161 euro), Belgio (2.070 euro) e Francia (1.802 euro).

Nel 2025 il Belgio è stato superato dalla Germania in termini di salario minimo. L'unica nella fascia sotto i 2000 euro è la Francia. Il divario fra i Paesi del gruppo uno e quello più alto nella fascia più bassa è in aumento. Il Paese più vicino, la Spagna, arriva a 1.323 euro.

Gruppo 2: tra 1.000 e 1.500 euro

Spagna (1.323 euro), Slovenia (1.254 euro), Polonia (1.091 euro), Lituania (1.038 euro), Portogallo (1.015 euro) e Cipro (1.000 euro) sono i Paesi con i salari minimi "medi". Nel luglio 2024 nel gruppo due erano compresi solo due Stati in questa fascia. Ma negli ultimi mesi, tantissime Nazioni hanno adeguato le loro retribuzioni, entrando in questo gruppo.

Gruppo 3: Sotto i 1.000 euro

È il gruppo più numeroso, che comprende dieci Stati europei e i Paesi candidati. Tra questi, Croazia (970 euro), Grecia (968 euro), Malta (961 euro), Estonia (886 euro), Repubblica Ceca (826 euro), Slovacchia (816 euro) e Romania (814 euro) sono quelli che riescono ad arrivare sopra gli 800 euro.

Tra i Paesi candidati, la Turchia è quella con la retribuzione minima più alta, pari a 708 euro, superando due Stati membri dell'Ue: Ungheria (707 euro) e Bulgaria (551 euro).

Il divario si riduce in termini di Spa

In termini nominali un lavoratore con al minimo della paga in Lussemburgo, il Paese dell'Ue con le retribuzioni più alte, percepisce quasi cinque volte (4,8) il salario di un occupato nelle stesse condizioni in Bulgaria.

Espresso in Pps questo divario si riduce a 2,3 volte, ma la classifica cambia: la Germania (1.992) ha il salario minimo più alto e l'Estonia (878) quello più basso.

Il Pps consente un confronto più obiettivo, poiché si basa sul potere d'acquisto, e non sulle cifre in assoluto.

Confrontando la classifica nominale e quella degli Spa, la Romania passa dal 17esimo al nono posto, mentre il Montenegro sale dal 18esimo al 12esimo, segno di un potere d'acquisto più forte nonostante i salari nominali più bassi.

Anche Ungheria, Serbia e Bulgaria raggiungono posizioni migliori nella classifica Pps.

Al contrario, l'Irlanda scende dal secondo al quinto posto e l'Estonia registra un forte calo dal 14esimo al 21esimo posto. Ciò suggerisce che i loro salari nominali non si traducono in un potere d'acquisto altrettanto forte a causa del costo della vita più elevato.

Inflazione e aumento dei salari minimi

Tra i 24 Paesi con dati disponibili, quattro hanno registrato un calo in termini reali. Questa valutazione si basa sul confronto tra l'inflazione annuale (da dicembre 2023 a dicembre 2024) e gli incrementi dei salari minimi (da gennaio 2024 a gennaio 2025) in valuta locale.

La Turchia è il Paese in cui il potere d'acquisto soffre di più. Mentre l'inflazione annua è stata del 44,4 percento, il salario minimo è aumentato del 30 percento. Altri Paesi che hanno registrato un calo in termini reali sono Cipro, Albania e Belgio, ma in misura molto ridotta.

Il Montenegro ha registrato la più alta crescita in termini reali del salario minimo, con un aumento nominale del 25,9 percento, mentre l'inflazione si è attestata solo al 2,6 percento. Podgorica ha perciò visto una crescita generosa del potere d'acquisto.

Rispetto alla crescita delle paghe reali, anche Romania, Bulgaria, Croazia e Lituania hanno registrato notevoli aumenti.

L'impatto della direttiva sul salario minimo sugli aumenti

La direttiva europea sui salari minimi del 2023 impone di fissare le retribuzioni più basse ad almeno il 60 percento del salario lordo medio di ogni Paese, per permettere ai lavoratori di condurre una vita dignitosa. Al momento, risponderebbero a questi requisiti solo tre Paesi membri.

Christine Aumayr-Pintar e Carlos Vacas-Soriano di Eurofund hanno trovato un nesso fra l'aumento dei salari minimi nazionali in diversi Paesi europei e la direttiva.

"La direttiva potrebbe avere un ruolo nel determinare incrementi sostanziali delle buste paga d'ora in poi", hanno aggiunto.

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