La Bundeswehr mette in funzione per la prima volta Arrow 3, il sistema di difesa missilistica israeliano. È progettato per intercettare i missili balistici nello spazio e colmare così una lacuna di lunga data nella difesa aerea europea
Durante un forum sugli investimenti a Mosca, Vladimir Putin ha accusato gli europei di non avere un “programma pacifico” e di essere “dalla parte della guerra” per il sostegno all’Ucraina. L’invasione su larga scala dell’Ucraina ha spinto Germania e altri Paesi europei a investire in maniera crescente negli armamenti e nella difesa. Per Berlino, la Bundeswehr deve essere modernizzata rapidamente sia sul fronte del personale che dell’equipaggiamento.
La lacuna nella difesa missilistica tedesca
Per decenni, la Germania non ha avuto una risposta efficace ai missili balistici, uno dei più pericolosi strumenti di guerra moderna.
Dal febbraio 2022, la Russia ha colpito quasi quotidianamente l’Ucraina con missili capaci di raggiungere altitudini estreme, fino a 100 chilometri, con velocità molto elevate. Per la difesa, il Paese si è affidato fino a oggi ai sistemi Patriot statunitensi e all’IRIS-T tedesco, efficaci solo in situazioni d’emergenza.
La Russia, però, dispone di missili che superano le quote di 100 chilometri, operando in regioni dove la difesa tedesca non poteva finora intervenire. Le analisi Nato parlano da anni di una vera e propria “lacuna strategica” nello scudo europeo.
Arrow 3: la nuova frontiera della difesa aerea
Per colmare questa lacuna, la Germania ha acquistato il sistema missilistico israeliano Arrow 3, specificamente progettato per intercettare missili balistici a lungo raggio, comprese potenziali testate nucleari, chimiche o biologiche. I primi componenti saranno messi in funzione questo mercoledì, rendendo la Germania il primo Paese al di fuori di Israele a utilizzare la tecnologia.
Il sistema funziona con il principio del “hit-to-kill”, colpendo direttamente la testata nemica nello spazio e riducendo il rischio che detriti cadano su aree popolate. Il sistema è controllato da sensori ad alta precisione che permettono alla testata di correggere autonomamente la propria traiettoria.
Le prime unità sono stazionate nella base aerea di Holzdorf, a sud di Berlino, con ulteriori siti previsti in Baviera e nello Schleswig-Holstein. La piena capacità operativa è attesa non prima del 2030, mentre in questi anni il personale viene addestrato e le procedure integrate nel sistema di difesa Nato.
Un investimento record
Il contratto con Israele vale circa 3,3 miliardi di euro, il più grande accordo di difesa nella storia dei due Paesi. Include non solo la fornitura dei sistemi, ma anche manutenzione e supporto a lungo termine.
La Germania come hub della difesa europea
La Germania non protegge solo sé stessa: grazie alla sua posizione geografica, è un hub logistico Nato, fondamentale per il transito di rinforzi e materiali. Il Piano operativo Germania (Oplan Deu) prevede la possibilità di trasportare fino a 800.000 truppe Nato attraverso il Paese, coordinando compiti militari e civili.
Garantire una difesa efficace dai missili balistici non è quindi solo una precauzione nazionale, ma un elemento chiave per la protezione dell’intera infrastruttura europea. L’Oplan Deu assicura che le decisioni politiche in caso di crisi siano prese rapidamente e in maniera coordinata, secondo la Costituzione, permettendo alla Germania e alla Nato di reagire prontamente in caso di conflitto.