Il Tribunale superiore di Vienna assolve l’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz dall’accusa di falsa testimonianza. In precedenza condannato a otto mesi con pena sospesa, Kurz esce ora pulito dal processo
Sebastian Kurz, ex cancelliere federale dell'Austria, è stato assolto dall'accusa di falsa testimonianza dal Tribunale regionale superiore di Vienna. La sentenza, giunta dopo una breve udienza d'appello tenutasi lunedì, ribalta la condanna inflitta in primo grado dal Tribunale regionale di Vienna, che aveva giudicato Kurz colpevole e gli aveva inflitto una pena detentiva sospesa di otto mesi.
Il caso riguardava le dichiarazioni rilasciate da Kurz durante un’indagine parlamentare legata al cosiddetto “Caso Ibiza” e alla nomina dei membri del consiglio di vigilanza della holding statale OeBAG.
Il processo, che ha segnato un evento storico — era la prima volta da oltre trent’anni che un ex cancelliere austriaco veniva giudicato penalmente — aveva attirato l’attenzione nazionale e internazionale. La procura accusava il 38enne ex leader del Partito Popolare Austriaco (ÖVP) di aver mentito sulla sua influenza nella nomina dell’amico e collaboratore Thomas Schmid a capo della holding statale. Tuttavia, secondo i giudici d’appello, le dichiarazioni rese da Kurz non costituivano una falsa testimonianza, portando così all’assoluzione.
Le origini del processo: OeBAG, il caso Ibiza e il crollo della coalizione
Le accuse mosse a Kurz si inseriscono in un contesto politico e giudiziario ampio, nato nel 2019 con lo scandalo noto come "Caso Ibiza". Un video trapelato mostrava l’allora vicecancelliere Heinz-Christian Strache (FPÖ) mentre discuteva con una sedicente donna d'affari russa la possibilità di favori politici in cambio di finanziamenti. Lo scandalo ha fatto crollare la coalizione tra il Partito Popolare e il Partito della Libertà, portando alla fine del primo governo Kurz.
Nonostante la crisi, Kurz tornò alla guida del governo nel 2020 in coalizione con i Verdi, ma il suo secondo mandato durò poco: nel 2021, dopo l’annuncio di un’indagine per sospetta corruzione da parte della Procura, fu costretto a dimettersi. L’accusa di falsa testimonianza nasceva da una dichiarazione resa da Kurz nel giugno 2020 alla commissione parlamentare d’inchiesta, nella quale avrebbe minimizzato il proprio ruolo nella nomina dei vertici della holding OeBAG. Il processo di primo grado si è concluso nel febbraio 2024 con la condanna, ora cancellata in appello.
Condanna confermata per Bonelli, ex capo dello staff di Kurz
Mentre Kurz esce assolto, il Tribunale ha confermato la condanna per Bernhard Bonelli, ex capo dello staff del cancelliere. Bonelli era accusato di aver rilasciato dichiarazioni false alla stessa commissione parlamentare. I giudici hanno mantenuto la pena sospesa di sei mesi inflitta in precedenza. Kurz, commentando la decisione, si è detto "profondamente dispiaciuto" per l’esito del processo dell’ex collaboratore.
La sentenza è stata accolta con sollievo dall'ex cancelliere, che ha dichiarato alla stampa: "È emerso quello che ho sempre detto, ovvero che non ho mentito nell'indagine parlamentare". Ha poi aggiunto di volersi ora dedicare alla famiglia e di non voler commentare ulteriormente nel breve termine.
Kurz, da astro nascente della destra europea al ritiro dalla politica
Sebastian Kurz è stato una delle figure più promettenti del conservatorismo europeo. Nel 2017, a soli 31 anni, è diventato leader del Partito Popolare e successivamente Cancelliere federale, portando avanti un’agenda politica fortemente orientata alla sicurezza e alla limitazione dell’immigrazione. La sua ascesa ha ispirato diversi movimenti di centrodestra nel continente, ma la sua carriera politica è stata segnata da continui scandali e da un’opinione pubblica profondamente divisa.
Nonostante si sia ufficialmente ritirato dalla politica nel 2021, voci di un possibile ritorno sono ricorrenti nei media austriaci. Il suo partito, l’ÖVP, è ancora al governo con il cancelliere Christian Stocker, anche se ha perso terreno nelle recenti elezioni del 2024, dove è arrivato secondo. L’assoluzione potrebbe riaprire nuovi scenari per il futuro politico di Kurz, anche se per ora lui stesso evita qualsiasi commento su un possibile rientro.
Una vittoria personale, ma ombre ancora presenti
Con l'assoluzione in appello, Sebastian Kurz può ora rivendicare la propria innocenza rispetto a una delle accuse più gravi che gli erano state mosse, ma resta al centro di un dibattito acceso in Austria.
La sua figura divide, tra chi lo considera un perseguitato dalla giustizia politicizzata e chi invece vede nella sua parabola l’ennesimo esempio di intreccio tra potere e interessi privati. La politica austriaca, intanto, prosegue con nuove sfide, mentre il nome di Kurz, assolto ma non dimenticato, continua ad aleggiare nelle cronache e nei corridoi del potere.