Sánchez ha sottolineato le conquiste della Spagna dopo la dittatura, ma ha messo in guardia dai rischi di una possibile regressione democratica di fronte all'avanzata dei valori autocratici e del fascismo in Europa
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha inaugurato mercoledì al Museo Reina Sofía il programma Spagna in Libertà, per commemorare il 50° anniversario della morte di Francisco Franco e l'inizio della transizione democratica in Spagna.
Durante il suo discorso, Sánchez ha sottolineato i risultati ottenuti dal Paese dopo la dittatura, ma ha messo in guardia dai rischi di una possibile regressione democratica di fronte all'avanzata dei valori autocratici e del fascismo in Europa.
Sánchez esorta i giovani a non dare per scontata la democrazia
Il primo ministro ha esortato le nuove generazioni a dare valore alla democrazia, ricordando loro che "la libertà non è mai conquistata in modo permanente, è qualcosa che può essere perso". Ha anche voluto lasciare un messaggio di avvertimento per il futuro: "Se la storia ci insegna qualcosa, è che la libertà non è mai conquistata in modo permanente, è qualcosa che può essere perso. Può accadere di nuovo".
"Non è necessario essere di una particolare ideologia, di sinistra, di centro o di destra, per guardare indietro con grande tristezza, e anche con grande terrore, agli anni bui del regime di Franco. E temere che questa regressione si ripeta. Basta essere democratici", ha sottolineato Sánchez.
"Il fascismo che pensavamo di esserci lasciati alle spalle è ora la terza forza politica in Europa", ha avvertito, indicando anche Elon Musk come leader di una "internazionale reazionaria" che promuove l'odio e la disinformazione. "E l'internazionale reazionaria o di ultradestra, guidata dall'uomo più ricco del pianeta, attacca apertamente le nostre istituzioni, incita all'odio e chiede apertamente di sostenere gli eredi del nazismo in Germania alle prossime elezioni", ha aggiunto il premier spagnolo.
Le fake news l'arma principale contro la democrazia
L'evento, a cui hanno partecipato membri del governo, sindacati e personalità del mondo della cultura, è stato caratterizzato dall'assenza del re Felipe VI, dei leader del Partito popolare e dell'estrema destra Vox.
Sánchez ha sottolineato che la difesa della democrazia è un impegno che trascende le ideologie:"Non è necessario essere progressisti, basta essere democratici". Ha anche invitato a combattere le fake news, che ha definito "l'arma principale dei nemici della democrazia", e a imparare dagli errori del passato per evitare di ripeterli. Sánchez ha concluso rivendicando la strada percorsa dalla Spagna negli ultimi 50 anni: "Nessuno, venendo da così lontano, è arrivato così lontano come la Spagna democratica".