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Olimpiadi Parigi 2024: Egonu-Vannacci, la destra italiana contro le atlete "brave, nere, italiane"

La pallavolista della nazionale italiana Paola Egonu
La pallavolista della nazionale italiana Paola Egonu Diritti d'autore Dolores Ochoa/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Dolores Ochoa/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Maria Michela Dalessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Concluse le Olimpiadi di Parigi, sono numerose le polemiche in Italia su vari temi dai diritti civili a quelli delle donne, passando per la religione, fino alla messa in discussione della nazionalità italiana delle atlete dell'Italvolley che hanno vinto il titolo olimpico della pallavolo

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"Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza". A margine della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Parigi 2024, nella notte tra l'11 e il 12 agosto, è l'opera della street artist Laika a racchiudere alcuni dei temi trattati durante i Giochi Olimpici oltre lo sport.

Le polemiche attorno alla pallavolista della nazionale italiana Paola Egonu, nata a Cittadella in provincia di Padova da genitori di nazionalità nigeriana, sono solo le ultime di una lunga serie che ha caratterizzato le due settimane parigine appena passate.

Il murale dal titolo "Italianità", apparso davanti alla sede del Coni di Roma, fa seguito alle dichiarazioni dell'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci secondo il quale i tratti somatici della campionessa olimpica non rappresenterebbero la maggioranza degli italiani.

"Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti 'patrioti' che non accettano un'Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di 'italianità' riferendosi ai tratti somatici", ha dichiarato Laika riferendosi proprio alle posizioni di Vannacci.

Il generale diventato politico ha comunque aggiunto di non aver mai messo in dubbio la nazionalità e la bravura di Egonu. "Sono orgoglioso che gareggi per noi", ha detto Vannacci.

Gasparri: "Ci vuole l’innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu" nel giorno del trionfo olimpico"

Le dichiarazioni di Vannacci non hanno lasciato indifferente neanche il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri che dopo il trionfo dell’Italvolley femminile a Parigi 2024 è tornato a parlare dei presunti “tratti somatici” non italiani dell’azzurra Egonu nominata miglior giocatrice del torneo olimpico.

Ci vuole l’innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu nel giorno del trionfo olimpico delle nostre atlete di pallavolo - si legge in un post sul profilo Facebook di Gasparri. "L’ex, per fortuna, generale, si atteggia a De Gobineau ‘de noantri’ (se lo ignora può consultare Wikipedia, fonte di apprendimento alla sua portata) parlando di ‘tratti somatici’" ha proseguito Gasparri nel suo post.

Bruno Vespa: Egonu e Sylla "brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente"

"So benissimo che Paola Egonu e Myriam Sylla sono nate in Italia. Ma basta questo a salvare dalle polemiche chi nasce con la pelle nera? Anche loro purtroppo debbono integrarsi in un mondo più razzista di quanto s’immagini. E le due campionesse ci sono riuscite benissimo".

Con un post su X è Bruno Vespa a provare a mettere a tacere le diatribe sollevate da un suo precedente tweet postato nella serata di domenica. Nelle poche righe, complimentandosi con l’Italvolley per l'oro ai Giochi Olimpici, il giornalista italiano ha definito straordinaria la nazionale femminile di pallavolo complimentandosi con Paola Egonu e Myriam Sylla.

Per poi definirle "brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente".

Dalla boxer intersex algerina Khelif accusata di non essere donna alla breakdancer afgana squalificata

Non solo Egonu, le polemiche hanno riguardato la boxer intersex algerina Imane Khelif dopo il ritiro della sfidante italiana Angela Carini, il pugile palestinese Wasim Abusal che ha sfilato con una camicia bianca con ricamati sopra i jet israeliani che sganciano bombe sulla Striscia di Gaza. E ancora la breakdancer afgana Manizha Talash, squalificata per aver indossato un mantello che inneggiava alla liberazione delle donne.

Su quest'ultima si è pronunciata anche la ministra italiana per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che ha affidato ai social le sue considerazioni.

"Nel cuore dell'occidente" ha scritto Roccella "un'atleta afghana della squadra dei rifugiati è stata squalificata per aver mostrato la scritta 'Liberate le donne afghane' al termine della sua prova. E, a proposito delle polemiche che hanno accompagnato le competizioni di boxe femminile, il presidente del Comitato Olimpico Thomas Bach ha affermato che non ci sarebbe un sistema 'scientificamente solido' per distinguere uomini e donne. Due facce della stessa medaglia, che non è certo una medaglia olimpica ma è quella di un nuovo patriarcato che attacca le donne colpendole nell'identità, cioè non riconoscendo la realtà del corpo sessuato". 

Proprio sulla vicenda Carini-Khelif aveva detto la sua la premier italiana Giorgia Meloni dopo il ritiro di Carini: "So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa".

La presidente del consiglio italiana aveva poi spiegato che sono anni che cerca "di spiegare che alcune tesi portate all'estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne", dichiarando che "atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non perché si voglia discriminare qualcuno, ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari".

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Le polemiche della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024

Tra una medaglia e un'altra le polemiche di Parigi sono iniziate con la cerimonia di apertura, "disgustosa" per il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture italiano Matteo Salvini. "I francesi sono stati squallidi", ha dichiarato il leader della Lega per la performance di un gruppo di drag queen con quella che è erroneamente stata definita una rivisitazione dell'Ultima Cena.

"Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di Cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi", aveva scritto Salvini su X.

Dopo le critiche del mondo cattolico, il direttore artistico della cerimonia Thomas Jolly ha però dichiarato che l’Ultima cena "non era l’ispirazione" di quel momento. "Innanzitutto, penso fosse chiaro, c’era Dioniso che arrivava su questa tavola", ha detto Jolly facendo riferimento a un uomo mezzo nudo con il corpo dipinto di blu e una corona di fiori e frutti in testa comparso davanti agli altri interpreti.

La scena con una dj al posto di Gesù e dei ballerini, tra cui tre drag queen, al posto degli apostoli ha così suscitato reazioni scandalizzate in ambienti cattolici e conservatori, a partire da diversi politici di destra, secondo cui sarebbe stato offensivo per le persone cristiane.

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