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Medio Oriente: "L'Iran pronto a colpire Israele", Netanyahu valuta un attacco preventivo

Il premier israeliano Netanyahu
Il premier israeliano Netanyahu Diritti d'autore Naama Grynbaum/Copyright 2024 The AP All rights reserved
Diritti d'autore Naama Grynbaum/Copyright 2024 The AP All rights reserved
Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'attacco dell'Iran sarebbe imminente. Secondo Axios, gli 007 statunitensi sostengono che la risposta di Teheran all'uccisione del leader di Hamas potrebbe arrivare nella giornata di lunedì 5 agosto

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L'escalation in Medio Oriente si legge nelle parole dell'esponente del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane, nonché ex capo dell'intelligence degli stessi Pasdaran, Hossein Taeb: "La risposta all'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, vi sorprenderà - ha dichiarato - la nostra vendetta è imprevedibile e i sionisti non sanno cosa li aspetta. L'egemonia degli Stati Uniti finirà e Israele sarà annientato".

Attacco di Teheran a Israele "è imminente"

L'attacco dell'Iran sarebbe imminente. Secondo Axios, gli 007 statunitensi sostengono che la risposta di Teheran potrebbe arrivare nella giornata di lunedì 5 agosto.

Anche il segretario di Stato americano Antony Blinken ha confermato al G7 che Iran ed Hezbollah potrebbero colpire Israele nelle prossime ore. Il generale Michael Kurilla, capo del Centro di comando americano (Centcom), è in Medioriente: lo scenario preciso è quello di una vasta offensiva, che colpisca su più fronti i sistemi di difesa dello Stato ebraico e della coalizione filostatunitense.

Nel frattempo, le diplomazie vicine a Israele sono al lavoro per mettere in piedi una coalizione di Paesi in linea con quella che sventò l'attacco di aprile, in vista del possibile affondo iraniano. L'asse che aveva fronteggiato la crisi quattro mesi fa era composto da Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Egitto, Giordania.

Libano, due morti in attacco israeliano

Non ci sono passi indietro, gli scontri continuano. Lunedì due persone sono state uccise in un attacco israeliano nel sud del Libano, a Mais al-Jabal, al confine con Israele. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità libanese. L'agenzia d'informazione statale (Ani) ha precisato che uno dei due morti era "un soccorritore dell'associazione Al-Risala", vicina a Hezbollah.

L'azione israeliana è stata intrapresa poche ore dopo un bombardamento da parte di Hezbollah nel nord di Israele, che secondo quanto dichiarato dall'esercito israeliano ha ferito due soldati.** Altre due persone sono state uccise durante la notte in un attacco israeliano a Houla, nel sud del Libano.

Dall'inizio della guerra a Gaza, Hezbollah ha operato un fronte di alleggerimento, in sostegno di Hamas, nel sud del Libano.

Teheran: "Abbiamo il diritto di attaccare"

SecondoThe Wall Street Journal, l'Iran non sarebbe disposto a considerare le richieste di de-escalation di diversi diplomatici arabi in previsione di un attacco. E, se l'ipotizzata offensiva non verrà accantonata, Teheran potrebbe non informare preventivamente dell'attacco, come accadde durante l'operazione di aprile.

Secondo il segretario dell'Alto consiglio per i diritti umani dell'Iran, Kazem Gharibabadi, "l'Iran ha diritto di rispondere ad Israele, dopo l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, in base all'articolo 51 dello statuto dell'Onu e al diritto internazionale.

Gharibabadi ha aggiunto che il tipo di risposta dipenderà dalle opinioni del governo e di altri funzionari della Repubblica islamica ma qualunque risposta sarà in linea con il diritto internazionale. "Ci auguriamo di vedere la liberazione della Palestina e la distruzione del regime sionista" ha aggiunto.

Israele pronto a un attacco di deterrenza

Intanto, Israele prende in considerazione la possibilità di un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato nelle scorse ore i responsabili della sicurezza israeliana: all'incontro erano presenti il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo di Stato Maggiore dell'esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea.

"L'Iran e i suoi proxy cercano di circondarci con una morsa di terrore su diversi fronti - ha detto Netanyahu - siamo determinati a contrastarli su ogni fronte, in ogni arena, lontano e vicino. Chiunque uccida i nostri cittadini, chiunque danneggi il nostro Paese sarà chiamato a risponderne. Pagherà un prezzo molto alto".

Secondo la stampa israeliana, durante l'incontro è stata discussa l'opzione di attaccare l'Iran come misura di deterrenza, ma solo se Israele ricevesse indicazioni non confutabili di un'azione di Teheran.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale per discutere la crisi in Medio Oriente. Biden dovrebbe parlare anche il re di Giordania Abdallah II.

L'invito a lasciare il Libano

Nel contesto di crescente tensione gli Stati Uniti, l'Italia, il Regno Unito, la Francia e l'Arabia Saudita hanno invitato i propri connazionali a lasciare subito il Libano "con qualsiasi volo disponibile".

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"C'è forte preoccupazione per gli avvenimenti che minacciano di determinare una regionalizzazione della crisi, a partire dal Libano - ha dichiarato il vice premier Antonio Tajani in occasione della riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri del G7.

Anche la Turchia ha esortato i cittadini turchi a partire dal Libano perché "esiste la possibilità di un  rapido peggioramento della situazione della sicurezza".

Allerta viaggio in relazione alle tensioni scoppiate in Libano anche da parte del ministero degli Esteri del Giappone.

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