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Teheran, i funerali di Haniyeh nell'ombra di un attacco a Israele

Funerali di Haniyeh a Teheran
Funerali di Haniyeh a Teheran Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews
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Una folla in lutto ha accompagnato la bara di Haniyeh, trasportata per le vie della capitale iraniana. Secondo fonti citate del New york times, Khamenei ha ordinato un attacco diretto a Tel Aviv

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Bandiere palestinesi e iraniane sono state sventolate da una folla in lutto al funerale del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, la cui bara è stata trasportata per le strade di Teheran.

La Guida suprema iraniana, l'ayatollah Khamenei, ha guidato la preghiera funebre all'Università di Teheran, con il nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian al suo fianco. Dopo i funerali, i resti di Haniyeh dovrebbero essere trasferiti in Qatar, dove viveva in esilio, per essere sepolti venerdì.

Secondo un articolo del New york times, che cita alti funzionari iraniani, Khamenei avrebbe impartito l'ordine di attaccare Israele come rappresaglia per l'uccisione di Haniyeh durante una riunione d'emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale mercoledì mattina, subito dopo l'annuncio della morte di Haniyeh.

Israele si era impegnato a uccidere tutti i leader dell'organizzazione palestinese dopo la strage del 7 ottobre e, il giorno dopo l'attacco a Teheran, la Israel defensce force (Idf) ha confermato l'eliminazione della mente militare di suddetta strage: Mohammed Deif, ucciso nell'attacco del 13 luglio che ha colpito un complesso alla periferia della città meridionale di Gaza, Khan Younis.

Rischio escalation del conflitto in Medio Oriente

L'attacco in Iran è arrivato poche ore dopo l'uccisione da parte di Israele di Fuad Shukr, un comandante di alto livello dell'alleato iraniano, Hezbollah, nella capitale libanese di Beirut.

Shukr è stato ritenuto da Tel Aviv responsabile dell'attentato che ha causato la morte di 12 bambini nel Golan.

Da entrambe le parti, l'intenzione veicolata è quella di non essere disposti a retrocedere su nessun fronte. “Ci aspettano giorni difficili. Dopo l'attacco a Beirut, si sono sentite minacce da tutte le parti", ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

"Siamo pronti ad affrontare qualsiasi scenario e saremo uniti e determinati contro ogni minaccia. Israele farà pagare a caro prezzo qualsiasi aggressione contro di noi su qualsiasi fronte”.

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