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Alta tensione in Medio Oriente, Netanyahu: "Pronti a qualsiasi scenario"

Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu Diritti d'autore Alex Brandon/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Alex Brandon/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il premier israeliano commenta gli sviluppi nella regione dopo l'uccisione del capo politico di Hamas e del numero due di Hezbollah. Comunità internazionale in allerta

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Resta alta la tensione in Medio Oriente dopo l'uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, in Iran, e di Fuad Shukr a Beirut, in Libano. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato mercoledì che Israele “esigerà un prezzo pesante da qualsiasi aggressione contro di noi su qualsiasi fronte”.

Si è trattato della prima dichiarazione di Netanyahu dall'uccisione di Haniyeh, che però non lo ha citato. Sia Hamas che l'Iran hanno però subito incolpato Israele per l'assassinio shock che rischia di degenerare in una guerra regionale totale.

Netanyahu: "Pronti ad affrontare qualsiasi scenario"

“Ci aspettano giorni difficili. Dopo l'attacco a Beirut, si sono sentite minacce da tutte le parti. Siamo pronti ad affrontare qualsiasi scenario e saremo uniti e determinati contro ogni minaccia. Israele farà pagare a caro prezzo qualsiasi aggressione contro di noi su qualsiasi fronte”, ha dichiarato Netanyahu.

Guterres: "Sforzi per il cessate il fuoco non nuovi conflitti"

Il Segretario generale delle Nazioni Uniti Antonio Guterres ha detto che gli attacchi a Beirut e a Teheran “rappresentano una pericolosa escalation in un momento in cui tutti gli sforzi dovrebbero invece portare a un cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, a un massiccio aumento degli aiuti umanitari per i palestinesi di Gaza e al ritorno alla calma in Libano e attraverso la Linea Blu”, ha riportato il suo portavoce Stéphane Dujarric. “Stiamo assistendo a sforzi per minare questi obiettivi”, ha aggiunto Guterres.

Tajani: "No a guerra aperta in Medio Oriente"

Il ministro degli Esteri e vice primo ministro italiano Antonio Tajani ha espresso le sue preoccupazioni alla Camera in merito a una possibile escalation in Medio Oriente mercoledì pomeriggio. "Non vogliamo assolutamente che il Medio Oriente precipiti in una guerra aperta", ha detto Tajani che ha poi ricordato gli sforzi umanitari dell'Italia, in particolare il progetto Food for Gaza con il Programma alimentare mondiale, che prevede una donazione di 12 milioni di euro per fornire cibo alle famiglie bisognose.

L'Australia invita i suoi cittadini a lasciare il Libano

Cresce la preoccupazione per nuovi conflitti in Libano. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha invitato i concittadini a lasciare il Paese. "È il momento di partire", ha detto Wong in un messaggio pubblicato sui social e ha aggiunto: "Esiste il rischio reale che il conflitto nella regione si intensifichi seriamente".

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