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Venezuela, Leopoldo López Gil: “La sicurezza di Edmundo González è in pericolo”

Il leader dell'opposizione venezuelana Edmundo González
Il leader dell'opposizione venezuelana Edmundo González Diritti d'autore Matias Delacroix/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Matias Delacroix/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Roberto Macedonio Vega
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il leader dell'opposizione venezuelana in esilio ed ex europarlamentare Leopoldo López Gil parla a “Euronews” dopo l'annuncio dei risultati provvisori delle elezioni venezuelane. Affermando che la Spagna non dovrebbe riconoscere la vittoria di Maduro

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A settemila chilometri di distanza dal Venezuela, il leader dell'opposizione ed ex europarlamentare Leopoldo López Gil segue con attenzione ogni notizia che arriva dal suo Paese dopo le elezioni di domenica. Da Madrid, città in cui si è stabilito dopo aver lasciato il Paese sudamericano poiché perseguitato dal goberno, risponde a “Euronews” manifestando preoccupazione per quanto potrà accadere nelle prossime ore.

Negli ultimi 25 anni migliaia di persone sono state imprigionate, torturate, mandate in esilio.
Leopoldo López Gil
Leader dell'opposizione venezuelana in esilio ed ex deputato europeo

“Molto inquieti”

“Siamo molto inquieti per il futuro”, ammette dopo aver appreso che il Consiglio nazionale elettorale ha decretato la vittoria di Nicolás Maduro accreditandogli il 51,1% dei voti, una quota contestata a livello internazionale e che risulta molto lontana da quella ipotizzata dagli exit poll effettuati da Edison Research per il “Wall Street Journal”, secondo i quali l'avversario Edmundo González avrebbe dovuto ottenere il 65% dei voti.

A questo si aggiunge il fatto che il partito di María Corina Machado, ex deputata dell'opposizione, ha il 40% dei consensi, il che certificherebbe la vittoria del suo candidato, González appunto, in contraddizione con il risultato annunciato dal Consiglio nazionale elettorale. Di fronte a tali elementi, Gil assicura che “chiederà che i risultati siano verificati attraverso un riconteggio dei voti fisico che confermerà la vittoria dell'opposizione.

Preoccupazione per la sicurezza del candidato

Gil parla per la prima volta dopo la conoscenza dei risultati, esprimendo la sua preoccupazione anche “per la sicurezza personale sia di Edmundo González che di María Corina Machado”. Per questo motivo, ha invitato la comunità internazionale a seguire con attenzione quanto accadrà nelle prossime ore.

Negli ultimi 25 anni migliaia di persone sono state imprigionate, torturate, mandate in esilio.
Leopoldo López Gil
Leader dell'opposizione venezuelana in esilio ed ex deputato europeo

“È un regime che ha messo in prigione migliaia di persone negli ultimi 25 anni, le ha torturate, le ha spinte all'esilio, con milioni di persone in esodo forzato”, lamenta con preoccupazione. “C'è un rischio per le persone che continuano a guidare l'opposizione, temo molto per loro e spero che non accada nulla. Il mondo intero deve tenere d'occhio questa situazione”.

Suo figlio, Leopoldo López Mendonza, anch'egli leader dell'opposizione venezuelana, è stato condannato a 13 anni di carcere. Attualmente si trova in esilio fuori dal Paese insieme al resto della famiglia. Ma arresti del genere non appartengono al passato, secondo Gil: “Questa settimana sono finite in manette più di 304 persone per motivi puramente politici. Ieri sera stavano ancora trattenendo persone e le stavano anche deportando. Ieri hanno commesso l'errore di arrestare e sequestrare un giornalista spagnolo”.

Un appello al governo della Spagna

Gil si appella anche al governo di Madrid, chiedendo di coinvolgere l'ambasciata a Caracas per liberare il giornalista. Ma non crede che lo farà: “L'ambasciata non è stata coinvolta neppure sul veto contro i deputati spagnoli che si erano recati in Venezuela per supervisionare il processo elettorale”, afferma, riferendosi all'espulsione della delegazione di deputati del Partito Popolare che si è recata a Caracas per esaminare il processo elettorale senza però avere il permesso di entrare nel Paese.

La Spagna non deve riconoscere la vittoria di Maduro e deve esigere la verifica dei risultati.
Leopoldo López Gil
Leader dell'opposizione venezuelana in esilio ed ex deputato europeo

“La Spagna non deve riconoscere il risultato delle elezioni. Non deve riconoscere la vittoria di Maduro e deve chiedere la verifica del risultato. Non c'è riconoscimento possibile finché non c'è una verifica”, afferma López. Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha chiesto “la presentazione dei verbali di tutti i seggi elettorali per garantire risultati pienamente verificabili” e per rispettare “la volontà democratica”.

Leopoldo López Gil è stato deputato al Parlamento europeo e, da grande conoscitore della politica comunitaria, ha un messaggio anche per Bruxelles. “L'Unione europea deve esigere il rispetto della legge. Josep Borrell ha un ruolo molto delicato da svolgere nell'esigere il rispetto del gioco democratico in Venezuela e dei diritti umani dei venezuelani e degli stranieri che vivono nel Paese”. Per questo ha chiesto all'attuale capo della diplomazia europea di “rivedere le sanzioni e le relazioni economiche con il Venezuela, un Paese che non adempie alle sue responsabilità internazionali e che quindi dovrebbe essere isolato”.

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