Starmer ha confermato l'impegno elettorale delineato al riguardo dal suo partito: esclusa qualsiasi rimessa in discussione della Brexit. Il nuovo pm punta comunque ad accordi settoriali privilegiati con Bruxelles, a cominciare dalla difesa e dal comparto militare
A pochi giorni dalla vittoria alle elezioni il primo ministro britannico Keir Starmer è volato a Washington per il vertice Nato in occasione dei 75 anni dell'Alleanza. A margine del summit ha evocato un patto di sicurezza rafforzato fra il Regno Unito e l'Ue, visto però come strumento "complementare" alla Nato e non come alternativa al legame transatlantico, confermato come pilastro geopolitico di Londra.
Fuori discussione rientrare nell'Ue dopo la Brexit, ma puntare ad accordi settoriali privilegiati con Bruxelles, a cominciare proprio dalla difesa e dal comparto militare.
Proprio sulla Brexit Starmer è intervenuto lunedì scorso a Belfast dopo i colloqui con i leader dell’Irlanda del Nord e ha affermato che il suo nuovo governo dovrà prima attuare dei cambiamenti nell’ambito dell’accordo attuale per creare un clima di fiducia con l’Unione europea. “Pensiamo di poter ottenere un accordo migliore di quello fallito portato a casa da Boris Johnson e ci lavoreremo”, ha detto il primo ministro.
Incontro Starmer-Meloni: rafforzare partenariato strategico
Tra gli incontri a margine del vertice Nato a Washington, anche un bilaterale tra Starmer e la premier italiana Giorgia Meloni. I due leader, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, "hanno condiviso l'intenzione di mantenersi in stretto contatto su tutti i principali temi di interesse internazionale, e di proseguire il proficuo scambio al vertice della Comunità Politica Europea che verrà ospitato dal Regno Unito a Blenheim Palace il prossimo 18 luglio".