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Francia: arrestato il fondatore di Telegram per attività illegali sull'app di messaggistica

Pavel Durov
Pavel Durov Diritti d'autore Tatan Syuflana/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Tatan Syuflana/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Di Jesús MaturanaEuronews
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Pavel Durov è stato fermato dopo essere atterrato nell'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. Contro di lui accuse per il presunto mancato rispetto delle regole di sicurezza nell'app di messaggistica utilizzata da milioni di persone ogni giorno in tutto il mondo

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Pavel Durov, il miliardario russo-francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato sabato sera all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi.

Durov, che viaggiava sul suo jet privato, è stato oggetto di un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Secondo i media francesi, l'indagine si concentra sulla mancanza di moderatori su Telegram, una situazione che, secondo la polizia, permette alle attività criminali di svolgersi senza ostacoli sull'app di messaggistica.

L'arresto di Durov ha suscitato un'ondata di preoccupazione nella comunità tecnologica e tra i sostenitori della libertà di Internet. Telegram, con quasi un miliardo di utenti, è nota per la sua attenzione alla privacy e alla crittografia, caratteristiche che l'hanno resa popolare ma anche controversa.

L'impatto di Telegram nel mondo della messaggistica

Telegram è diventata una delle principali piattaforme di social network, accanto a giganti come Facebook, YouTube, WhatsApp, Instagram, TikTok e WeChat. La sua influenza è particolarmente notevole in Russia, Ucraina e nelle repubbliche dell'ex Unione Sovietica.

Dall'invasione russa dell'Ucraina nel 2022, Telegram è diventato la principale fonte di contenuti non filtrati sulla guerra e sulla politica che circonda il conflitto. È vero che non è tutto oro quel che luccica ed è stato anche fonte di disinformazione.

Alcuni analisti lo descrivono come un “campo di battaglia virtuale”, utilizzato intensamente sia dal presidente ucraino Volodymir Zelensky e dai suoi funzionari, sia dal governo russo.

Tuttavia, si tratta di un'applicazione che non soddisfa ancora i requisiti dell'Ue ed è stata temporaneamente sospesa in alcuni Stati membri, come la Spagna.

Il passato di Durov e la sua ricerca di libertà

Pavel Durov, di origine russa, ha fondato Telegram con il fratello nel 2013. Ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di rispettare le richieste del governo di chiudere le comunità di opposizione sulla sua piattaforma di social media VKontakte, che alla fine ha venduto.

In un'intervista rilasciata ad aprile al giornalista statunitense Tucker Carlson, Pavel Durov ha spiegato la sua partenza dalla Russia e la ricerca di una sede per la sua azienda, che ha incluso soggiorni a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco. “Preferisco essere libero piuttosto che prendere ordini da qualcuno”, ha detto Durov, sottolineando il suo impegno per la libertà di espressione e la privacy.

Le implicazioni per la libertà di Internet

L'arresto di Durov solleva importanti questioni sull'equilibrio tra la libertà di espressione e la necessità di moderare i contenuti online. Telegram è stato criticato per il suo approccio relativamente permissivo alla moderazione, che ha permesso alla piattaforma di essere utilizzata per attività illegali, ma ha anche fornito uno spazio per la libertà di parola nei regimi autoritari.

Questo caso potrebbe avere implicazioni di vasta portata per i social media e le piattaforme di messaggistica di tutto il mondo, influenzando potenzialmente le future politiche di moderazione dei contenuti e il modo in cui queste piattaforme operano nelle diverse giurisdizioni legali. Persino Elon Musk, proprietario di X, ha twittato ironicamente sulla scia dell'arresto.

Secondo i media francesi, domenica Durov rischia di essere incriminato e il mondo della tecnologia osserva con attenzione. La risoluzione di questo caso potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di Telegram e, potenzialmente, sul panorama più ampio delle comunicazioni digitali e della libertà di Internet.

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