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Georgia, la presidente non promulgherà la "legge sugli agenti stranieri": No a un ritorno al passato

La presidente della Georgia  Salome Zourabichvili
La presidente della Georgia Salome Zourabichvili Diritti d'autore AP Photo/Shakh Aivazov
Diritti d'autore AP Photo/Shakh Aivazov
Di Michela Morsa
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Salome Zourabichvili ha ribadito che non promulgherà la controversa legge approvata martedì dal parlamento perché simbolo di una retorica che sta allontando il Paese dall'Unione europea. Ma potrebbe bastare una maggioranza assoluta in aula per superare il suo veto

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Mercoledì la presidente della Georgia Salome Zourabichvili ha ribadito al giornale tedesco DW che non promulgherà la controversa "legge sugli agenti stranieri", approvata in via definitiva martedì dal parlamento georgiano. 

Zourabichvili ha dichiarato che la legge è diventata simbolo "di una serie di leggi e misure e di una retorica che sta allontanando la Georgia dal suo percorso europeo", di un "ritorno al passato" al quale vuole opporsi, anche se il suo "veto"può essere essere superato in Parlamento con un'altra votazione a maggioranza assoluta, ossia di 76 voti su 150. 

Parlando a una conferenza stampa con i ministri degli Esteri di Lituania, Lettonia, Estonia e Islanda a Tbilisi, mercoledì Zurabishvili ha affermato che la politica dei governi georgiani, sin dalla rivoluzione non violenta delle Rose contro il dominio di stampo sovietico, è stata quella di adottare una "via di mezzo" tra l'Occidente e la Russia. 

Ora il governo vuole tornare al passato - leggi riavvicinarsi alla Russia - ma, ha insistito la presidente, le proteste nelle strade di Tbilisi hanno dimostrato che i georgiani "non torneranno mai alle pressioni russe".

Cosa prevede la "leggi sugli agenti stranieri"

La normativa prevede che tutte le società - compresi i media e le organizzazioni non governative - che ricevono più del 20 per cento dei propri fondi dall'esterodovranno essere registrate come "soggetti che perseguono gli interessi di una potenza straniera". 

Inoltre, saranno obbligate a dichiarare le entrate ricevute e a presentare un rendiconto finanziario annuale. Il ministero della Giustizia georgiano ha il potere di monitorare il rispetto degli obblighi e di comminare multe in caso di violazione.

L'opposizione e la società civile, che da settimane inonda le strade della capitale in segno di protesta, temono che il partito di governo Sogno georgiano, primo promotore della legge, se ne voglia servire per prendere di mira e mettere a tacere le voci indipendenti che si rifiutano di seguire la linea ufficiale del governo.

Per questo i critici l'hanno soprannominata "legge russa", per le analogie con una legge introdotta dal Cremlino un decennio fa per reprimere il dissenso. Zourabichvili, da parte sua, ha affermato che si tratta di "un doppione della legge russa".

Timori e speranze nell'applicazione della legge

Mercoledì il primo ministroIrakli Kobakhidze ha difeso la legge dicendo che "crea forti garanzie di pace e tranquillità a lungo termine" e aiuterà a superare la polarizzazione politica promuovendo "la trasparenza e la responsabilità". In modo controverso, Kobakhidze ha collegato le Ong finanziate dall'estero ai tentativi rivoluzionari tra il 2020 e il 2023, un legame ampiamente smentito da Bruxelles e Washington.

Zourabichvili sostiene invece che il finanziamento delle Ong è già tracciato e spesso è di dominio pubblico. "Non solo si richiede loro di dichiarare le risorse, cosa che viene fatta, ma si richiede loro di dichiararsi come agenti, come rappresentanti di un'influenza straniera. E questo li scredita agli occhi dell'opinione pubblica, se ciò dovesse accadere", ha detto a DW. 

"Non sono lobby. Sono membri di questo Paese, rappresentano questo Paese. La società civile è stata molto viva, molto attiva, molto influente ed essenziale per la transizione di questo Paese verso la democrazia", ha aggiunto. 

Percorso di adesione all'Ue a rischio

Ai timori per la libertà d'espressione si aggiunge la minaccia rappresentata dalla legge per il percorso di adesione all'Unione europea della Georgia, che appena lo scorso dicembre ha ottenuto lo status di Paese candidato

L'Unione europea ha più volte dichiarato - l'ha ribadito mercoledì anche l'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue Josep Borrell, chiedendo il ritiro della legge - che potrebbe congelare il processo di adesione, in quanto "lo spirito e il contenuto della legge non sono in linea con le norme e i valori fondamentali dell'Ue". 

Un'eventualità che spaventa la società civile, nettamente a favore di una Georgia europea. Un sondaggio pubblicato l'anno scorso ha mostrato che l'89 per cento della popolazione georgiana è favorevole all'adesione all'Ue e l'80 per cento all'adesione alla Nato. Nello stesso sondaggio, l'87 per cento degli intervistati ha indicato nella Russia la maggiore minaccia politica ed economica per il Paese. 

Alla domanda se pensasse che l'avvertimento dell'Ue avrebbe influenzato il partito Sogno georgiano, in quanto il governo ancora afferma di voler entrare a far parte del blocco, Zurabishvili ha risposto a Dw di non poterlo prevedere.

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"Quello che penso sia importante è che il Paese continui il suo percorso verso l'Europa", ha detto. "Per questo abbiamo a portata di mano, tra cinque mesi, le elezioni. In quelle elezioni, la popolazione dovrà dire la sua parola, dovrà confermare che ciò che vogliamo è l'Europa. E questo è il modo migliore per respingere le leggi che non sono conformi al nostro percorso europeo e per rimetterci in cammino verso i negoziati di adesione".

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