La cosiddetta "legge russa" verrà approvata a stretto giro, annuncia il Premier georgiano. Il testo rischia di compromettere la candidatura del Paese come membro dell'Unione europea. Continuano le proteste di massa per le strade della capitale Tbilisi
La legge sulle "influenze straniere" verrà adottata questo marted nonostante settimane di proteste di massa in Georgia. Lo ha annunciato il primo ministro del Paese Irakli Kobakhidze in un discorso televisivo.
"Il Parlamento agirà domani in conformità con la volontà della maggioranza della popolazione e adotterà la legge in terza lettura".
Oltre mille manifestanti sono nuovamente scesi per le strade della capitale Tbilisi contro il testo soprannominato "legge russa" per le similitudini con la legge russa sugli "agenti stranieri" utilizzata da Vladimir Putin per mettere a tacere l'opposizione.
Il premier ha avvertito che se le autorità avessero fatto marcia indietro, la Georgia avrebbe potuto "condividere il destino dell'Ucraina".
"Nessuno al di fuori della Georgia può impedirci di proteggere i nostri interessi nazionali", ha avvertito il premier aggiungendo che se le autorità avessero fatto marcia indietro, la Georgia avrebbe potuto "condividere il destino dell'Ucraina".
Il testo, secondo il Primo ministro, farebbe da apripista a una serie di leggi per "l'immigrazione controllata" o particolari leggi sui diritti LGBT+ in un Paese con una forte identità conservatrice.
La Georgia candidata all'adesione Ue: Bruxelles esorta il Paese a mantenere gli impegni
"La Georgia è un Paese candidato" all'adesione all'Unione europea dunque "ci aspettiamo e chiediamo alle autorità di mantenere tutti gli impegni che hanno assunto volontariamente quando hanno chiesto lo status di candidato", ha dichiarato lunedì il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri, Peter Stano.
L'Unione europea torna a esortare il governo della Georgia ad attenersi al percorso di riforme democratiche necessario per l'adesione, a poche ore dal voto con cui il la commissione Giustizia del Parlamento di Tbilisi ha approvato in terza lettura la legge che rafforza il controllo dell'esecutivo su media e Ong indipendenti. Manca, dunque, l'ultimo voto dell'assemblea per il sì definitivo.
La legge impone alle organizzazioni che ricevono oltre il 20 percento dei propri fondi dall'estero di essere registrate come "soggette all'influenza straniera". Per i critici si tratta piuttosto di una decisione liberticida alla "russa" con riferimento a misure simili contro la libertà di stampa nella Federazione Russa.
Eurodeputati e Stati Ue chiedono sanzioni e stop ad adesione Georgia
Lunedì decine di migliaia di persone sono tornate a manifestare a Tbilisi, come fatto a più riprese nelle scorse settimane. La legge, già accantonata nel 2023 a causa di proteste popolari, è stata voluta fortemente dalla maggioranza nazionalista guidata dal partito Sogno Georgiano.
Diversi eurodeputati hanno chiesto al capo della politica estera dell'Ue Josep Borrell, di imporre sanzioni contro il governo della Georgia. DodiciStati membri hanno chiesto inoltre a Bruxelles di chiarire se la legge porterà alla potenziale sospensione dei colloqui di adesione.
La Commissione europea ha anche condannato Tblisi per l'uso brutale della forza contro politici e giornalisti dell'opposizione.
"È ora che l'Ue dica basta a questi doppi giochi", ha dichiarato a Euronews John O'Brennan, professore di politica europea all'Università irlandese di Maynooth e titolare della cattedra Jean Monnet di integrazione europea.
"Non si può partecipare al processo di adesione e allo stesso tempo introdurre una legislazione che è completamente in contrasto con l'articolo due del trattato dell'Unione europea e con l'impegno che il governo georgiano ha assunto nei confronti della Commissione europea", ha aggiunto O'Brennan.