Tra i punti in discussione al Consiglio Atlantico di Bruxelles figura il fondo Nato da 100 miliardi per l'Ucraina
L'Ucraina è in cima all'agenda dei ministri degli Esteri dei partner Nato, riuniti a Bruxelles per celebrare il 75° anniversario della firma del trattato di istituzione dell'Alleanza.
Uno degli obiettivi è quello di consolidare e rendere meno aleatorio il sostegno militare e finanziario all'Ucraina.
"In questo modo daremo all'Ucraina ciò di cui ha bisogno, ovvero un sostegno solido e prevedibile a lungo termine" ha aggiunto Stoltenberg.
Tra i punti in discussione figura il fondo Nato da 100 miliardi per l'Ucraina.
"Siamo tutti favorevoli all'indipendenza dell'Ucraina e a difendere il diritto internazionale - ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani - Noi continueremo a farlo, ma voglio ricordare che non invieremo un solo soldato a combattere perché non siamo in guerra con la Russia".
Alcuni membri stanno subendo pressioni per onorare gli impegni a finanziare la spesa per la difesa al 2% del Pil nazionale.
"La Polonia, credo, è ora il Paese che spende la maggior parte del suo Pil per la difesa, spero che questo sia di ispirazione per gli altri" ha dichiarato Radosław Sikorski, ministro degli Affari esteri polacco.
Oltre a prendere in considerazione le esigenze attuali e future di Kiev al Consiglio Nato-Ucraina, i ministri degli Esteri si incontrano con i partner dell'Indo-Pacifico e l'Unione europea. Il Segretario generale ha sottolineato che la guerra in Ucraina ci fa ancor più capire che "la nostra sicurezza non è regionale, è globale."
Nella cornice di una coesione legata all'emergenza bellica, la prospettiva di una possibile futura amministrazione Trump incombe sull'incontro di Bruxelles. L'ex presidente ha accennato alla possibilità di ritirare gli Stati Uniti o di ridurre drasticamente il sostegno, se dovesse vincere le elezioni a novembre.