Nato: "Dobbiamo fermare Putin in Ucraina" dice Stoltenberg, Italia spende l'1,47% del Pil per difesa

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg Diritti d'autore Virginia Mayo/virginiamayo
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Di Gabriele Barbati
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Il segretario generale della Nato ha presentato il rapporto 2023 giovedì a Bruxelles. La Russia è la minaccia principale, ha detto Stoltenberg, sollecitando più aiuti per Kiev. 18 Paesi dell'Alleanza atlantica investono almeno il 2 per cento del Pil in spese militari, non l'Italia

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"Non possiamo permettere che leader autoritari si facciano strada usando la forza. Sostenere l'Ucraina è nel nostro interesse" ha detto giovedì il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla vigilia delle elezioni presidenziali di questo fine settimana nella Federazione Russa. 

La guerra in Ucraina è stata al centro del rapporto annuale dell'Alleanza atlantica che Stoltenberg ha presentato a Bruxelles.

Stoltenberg (Nato): "Agli ucraini mancano munizioni non  coraggio"

"Gli ucraini non stanno esaurendo il coraggio, stanno esaurendo le munizioni" ha dichiarato il segretario della Nato, sollecitando nuove forniture militari a Kiev.

"Ogni giorno di ritardo sulle consegne ha conseguenze reali sul campo di battaglia, è un momento critico" ha ammonito Stoltenberg, alludendo alla mancanza di volontà politica non a impedimenti tecnici "e sarebbe un grande errore storico permettere a Putin di prevalere".

Il presidente russo sembra avviato a ottenere il suo terzo mandato in questo voto. Tuttavia le elezioni russe "non sono nè libere nè giuste", secondo il capo della Nato perchè "i politici dell'opposizione sono in carcere", altri sono stati "uccisi" o sono in esilio e a chi ha cercato di candidarsi "è stato negato questo diritto".

Rapporto Nato 2023: Russia minaccia peggiore, oltre a guerra a Gaza, Cina, terrorismo e clima

Il rapporto menziona anche la guerra in Medio Oriente, il confronto a lungo termine con la Cina, il terrorismo internazionale e il cambiamento climatico come minacce alla sicurezza atlantica. 

In quest'ottica, Stoltenberg ha lodato l'aumento delle spese militari dell'11% nel 2023 da parte dei Paesi della Nato e l'entrata di due nuovi membri, Finlandia e Svezia. 

18 Paesi Nato hanno superato 2% di Pil per difesa, non l'Italia

Il rapporto indica che nel 2023 undici Paesi membri hanno rispettato l’obiettivo di spendere almeno il 2 per cento del Pil per la difesa (Danimarca, Estonia, Grecia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Regno Unito, Slovacchia, Stati Uniti e Ungheria) e che all’inizio del 2024 questo numero è salito a 18.

Per l'Italia le stime danno l'1,47 per cento, in crescita rispetto al 2022, che vale un contributo alle spese complessive della Nato del 4 per cento (contro il 67% degli Usa).

La Nato, che sta per North Atlantic Treaty Organization, è stata fondata nel 1949 e quest'anno celebra 75 anni, come verrà ricordato alla prossima riunione annuale a Washington a luglio.

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