Gli agricoltori spagnoli hanno sfilato per le strade di Madrid per chiedere di semplificare la burocrazia e le restrizioni dovute alle politiche green. Anche i polacchi hanno protestato, bloccando il valico che collega Varsavia a Berlino
Domenica decine di trattori e centinaia di agricoltori hanno sfilato per le strade di Madrid per esprimere le loro preoccupazioni e avanzare le loro richieste. Secondo gli organizzatori circa 1000 persone e tra i 120 e i 150 trattori hanno preso parte alla manifestazione, mentre il governo ha parlato di 450 persone e 78 mezzi.
La marcia è partita dal ministero della Transizione Ecologica e si è conclusa davanti alla sede del ministero dell'Agricoltura, luoghi simbolici che rappresentano le due principali preoccupazioni degli agricoltori: l'eccessiva burocrazia e le misure ambientali considerate estreme.
"No all'agenda 2030", era uno dei messaggi esposti su alcuni striscioni, un rifiuto esplicito della "transizione verde" promossa dall'Unione europea. I manifestanti sostengono che tali misure mettano gli agricoltori europei in una posizione non competitiva, favorendo le importazioni di prodotti extracomunitari a basso costo, spesso prodotti senza rispettare le rigide normative dell'Ue.
Le proteste degli agricoltori polacchi
Parallelamente, anche gli agricoltori polacchi hanno espresso indignazione per problemi simili, quali le misure ambientali costose e le importazioni a basso costo. Hanno reagito bloccando il confine con la Germania, annunciando di rimanere lì per almeno quattro giorni. Il valico di Świecko, situato su un'importante autostrada tra Varsavia e Berlino e attraversato da circa 17mila camion al giorno, è stato completamente ostruito.