Cop28 a Dubai, rapporti sul clima sconfortanti: peggiora esponenzialmente il riscaldamento globale

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Di Greta RuffinoJeremy Wilks
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Non lasciano ben sperare i rapporti arrivati al vertice sul clima di Dubai. Il riscaldamento globale è in aumento, nel 2023 +1,1% di emissioni, +8% solo in India. Preoccupa l'arrivo di El Nino che provocherà l'aumento delle temperature in tutto il mondo nel 2023

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I delegati al vertice della Cop28 di Dubai hanno visionato una serie di rapporti sconfortanti sullo stato del clima e sugli sforzi, fatti e da fare, per arginare il riscaldamento globale.

Le ricerche del Climate Action Tracker, un gruppo indipendente di ricerca scientifica che verifica l'efficacia delle azioni dei governi per il clima, mostrano che nessun Paese al mondo è effettivamente sulla buona strada per ridurre le proprie emissioni di gas serra. Siamo ben lontani dal contenere l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, l'obiettivo previsto dall'Accordo di Parigi.

Il Global Carbon Project, un'organizzazione che cerca di quantificare le emissioni globali di gas serra e le loro cause, ha rivelato che l****e emissioni nel 2023 sono aumentate dell'1,1% a livello globale, con un aumento di oltre l'8% in India

Global Carbon Project: "la nostra nuova stima del budget di carbonio rimanente per 1,5 C = 7 anni da percorrere (50% di probabilità) se manteniamo le emissioni di CO2 ai livelli del 2023"

A questo si aggiunge la revisione decennale dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm), che ha studiato tutti i cambiamenti che si possono verificare a causa di La Nina o El Nino, un fenomeno che periodicamente causa un forte aumento delle temperature nell'Oceano Pacifico e di conseguenza in tutto il mondo.

Le prospettive che emergono per il nostro pianeta sono piuttosto fosche. Secondo l'autore del rapporto dell'Omm, Blair Trewin, "Stiamo assistendo a un'accelerazione dei cambiamenti climatici in un'ampia gamma di aree del sistema climatico". 

Innalzamento del livello del mare sempre più rapido

Trewin afferma che l'Omm ha rilevato "un continuo aumento delle temperature globali. L'innalzamento del livello del mare è sempre più rapido. Vediamo la perdita della calotta glaciale a un ritmo crescente. Vediamo gli oceani diventare più caldi e più acidi. Stiamo quindi assistendo a cambiamenti in gran parte del sistema climatico e in genere si tratta di cambiamenti che non vanno nella direzione giusta".

Di fronte a questi dati, secondo Bertram Picard, fondatore della Fondazione Solar Impulse, ciò che dobbiamo fare è cambiare il modo di dialogare e "mostrare le soluzioni più che i problemi. Dobbiamo dimostrare che la decarbonizzazione deve avvenire attraverso una modernizzazione redditizia dei Paesi, con una maggiore efficienza, smettendo di sprecare energia e risorse e di inquinare, ma anche di sprecare denaro". È innegabile l'urgenza climatica ma per Picard c'è anche "un imperativo economico che probabilmente può essere molto più motivante per il mondo dell'economia, dell'industria e della politica".

Tenendo conto di queste riflessioni e di questi rapporti, la grande domanda che ci si pone ora è se alla fine di questa conferenza si otterrà un accordo per l'eliminazione graduale dei combustibili fossili.

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