Sì di Erdogan alla Svezia nella Nato

Erdogan dà il via libera per l'adesione della Svezia alla Nato
Erdogan dà il via libera per l'adesione della Svezia alla Nato Diritti d'autore Yves Herman/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Gianluca Martucci
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I due Paesi si accordano su altri elementi della cooperazione anti-terrorismo. E il Segretario generale della Nato ci mette del suo: uno coordinatore speciale dell'Alleanza sulla materia

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Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha assicurato che il protocollo di adesione della Svezia per l'adesione alla Nato verrà ratificato "il prima possibile" dalla Grande assemblea nazionale turca. Lo ha dichiarato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a margine dell'incontro con lo stesso Erdogan e il primo ministro svedese Ulf Kristersson.

"Questo è un bene per tutti noi. È un bene per la Svezia, che diventerà un membro a pieno titolo dell'Alleanza. È un bene per la Turchia, che beneficerà di una Nato più forte. E poi, naturalmente, è un bene per l'intera alleanza", ha affermato Stoltenberg. 

L'ingresso del Paese scandinavo era tenuto sospeso dalla mancata ratifica della Turchia e dal meno problematico veto dell'Ungheria, che ha però annunciato che non sarà l'ultimo Paese a ratificare il protocollo di adesione, lasciando immaginare che anticiperà la conclusione del processo prima di Ankara (sebbene i lavori siano stati posticipati alla sessione parlamentare d'autunno).

Per più di un anno, dal vertice Nato di Madrid, due mesi circa dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, Ankara ha insistito con Stoccolma sull'adozione di misure più stringenti in materia di anti-terrorismo, e in particolare sulle misure contro i militanti del Partito curdo dei lavoratori (Pkk) rifugiati in Svezia e considerati terroristi dal governo turco. 

In questo senso, il Paese guidato da Kristensson ha adottato misure concrete per venire incontro a queste richieste, dalla modifica della sua costituzione all'adozione di leggi specifiche per contrastare il Pkk. 

Gli ultimi ostacoli

Un evento contingente e un calcolo politico sembravano poter compromettere il lascia passare turco sull'adesione della Svezia: il rogo del corano nel corso di una manifestazione in Svezia, lo scorso 28 giugno, e la volontà da parte della Turchia di entrare nell'Unione europea. 

Per quanto riguarda l'atto di sfida di un uomo di origini irachene, che ha bruciato una copia del libro sacro musulmano, con una fetta di bacon in mezzo, davanti a una moschea, la rabbia di Erdogan, che ha criticato aspramente l'episodio, era dovuta non solo alla provocazione in sé, ma soprattutto all'autorizzazione che la polizia svedese aveva concesso alla manifestazione. 

Poco prima di partire per Vilnius, Erdogan aveva invece vincolato la decisione turca sulla Svezia alla riapertura dei negoziati di adesione del suo Paese all'Unione europea, bloccati dal 2018. 

"Per prima cosa, apriamo la strada per la Turchia nell'Unione europea e poi apriamo la via per la Svezia come abbiamo fatto con la Finlandia", ha dichiarato "il sultano" durante una conferenza stampa. 

Nel corso del briefing quotidiano, la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, ha dichiarato che non ci sono automatismi: "I due processi sono separati. L'Ue segue un iter molto strutturato di allargamento e le diverse tappe richieste sono necessarie per ciascun candidato. È un processo che guarda al merito. Questo processo non può essere legato a quello dell'adesione della Svezia nella Nato". 

Un passo verso l'Ue

Alla vigilia del summit, in tarda serata l'incontro tra il capo di stato turco e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "Sono state esplorate le opportunità per riportare la cooperazione Ue-Turchia in primo piano e rivitalizzare le nostre relazioni: il Consiglio Europeo ha invitato l'Alto rappresentante e la Commissione Europea a presentare un rapporto per procedere in modo strategico elungimirante", ha scritto su Twitter l'ex primo ministro belga. 

I dettagli dell'accordo tra Svezia e Turchia prevedono che i due Paesi continuino la cooperazione nell'ambito del meccanismo trilaterale comune, che include anche la Finlandia, istituito per superare le perplessità di Ankara sull'adesione dei due Paesi e l'istituzione di un Security Compact, una piattaforma bilaterale a livello ministeriale che servirà per valutare i progressi in materia di anti-terrorismo.

Ma Stoccolma si è anche impegnata a rafforzare il commercio bilaterale e le opportunità per le aziende turche, e ad alzare la voce a Bruxelles per rinvigorire il processo dell'adesione all'Unione europea di Ankara e per accelerare la liberalizzazione dei visti concessi ai cittadini turchi per l'ingresso nell'Ue. Da parte sua la Nato nominerà un Coordinatore speciale per l'anti-terrorismo.

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