Turchia: Lavrov chiede di rivedere l'ordine mondiale per il processo di pace in Ucraina

Turkish Foreign Minister Mevlut Cavusoglu, right, and his Russian counterpart Sergey Lavrov pose for photos before their talks, in Ankara, Turkey, Friday, April 7, 2023.
Turkish Foreign Minister Mevlut Cavusoglu, right, and his Russian counterpart Sergey Lavrov pose for photos before their talks, in Ankara, Turkey, Friday, April 7, 2023. Diritti d'autore Burhan Ozbilici/AP
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Di Redazione italiana
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Il ministro degli Esteri è ad Ankara: si cerca una proroga più lunga per l'accordo sul grano ucraino, ma anche una sintonia su altri fronti, a partire dalla Siria

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La Russia è aperta ad un negoziato per porre fine alla guerra con l'Ucraina se saranno presi in considerazione i suoi interessi. 

Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ad Ankara. 

Parlando in Turchia, Lavrov ha insistito sul fatto che i Paesi occidentali dovrebbero fornire garanzie alla Russia per raggiungere un accordo di pace.

Il ministro è in Turchia per una serie di colloqui che includono il rinnovo dell'accordo sulle esportazioni di grano dai porti ucraini attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero.

La Turchia, membro della Nato che ha buoni rapporti con i suoi vicini del Mar Nero, preme perché la Russia e l'Ucraina riprendano i colloqui di pace. L'obiettivo è quello di sfruttare gli sforzi diplomatici compiuti l'anno scorso.

"La guerra" in Ucraina "dovrebbe finire attraverso il dialogo e il negoziato, la Turchia si aspetta questo", ha affermato Cavusoglu.

Ciò che dovrebbe essere discusso sono i principi su cui si baserà il nuovo ordine mondiale
Serghei Lavrov
ministro degli Esteri russo

I nodi sul tavolo

Un funzionario governativo ha dichiarato all'Afp che il capo della diplomazia russa sarà ricevuto anche dal Presidente Recep Tayyip Erdogan, impegnato nella campagna elettorale per le presidenziali del 14 maggio.

Russia e Turchia collaborano su diverse questioni internazionali e Mosca sostiene la necessità di "coordinarsi" con Ankara, secondo il Ministero degli Esteri russo.

Tra i punti all'ordine del giorno c'è l'attuazione dell'accordo sul grano ucraino, in cui Erdogan è stato coinvolto personalmente quando è stato firmato nel luglio 2022 a Istanbul.

Khalil Hamra/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
Una nave carica di grano ucraino nel Mar NeroKhalil Hamra/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.

Questione di tempi

L'intesa, che consente l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero nonostante la guerra, è stata prorogata fino al 18 maggio

Ma il Cremlino ha proposto una proroga di sessanta giorni invece dei 120 inizialmente concordati: Mosca insiste sul rispetto dell'altra parte dell'accordo, che riguarda le sue esportazioni di fertilizzanti. 

"Se non ci saranno progressi positivi nel rimuovere gli ostacoli per le esportazioni di grano e fertilizzanti russi, valuteremo se questo è un accordo necessario", ha minacciato Lavrov in conferenza stampa. 

Questi prodotti, essenziali per l'agricoltura mondiale, non rientrano nelle sanzioni occidentali imposte a Mosca dall'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022. Ma di fatto sono ostacolati.

Dall'inizio del conflitto, la Turchia è riuscita a mantenere le relazioni con entrambe le parti in causa.

 "Nonostante il deterioramento della situazione internazionale, il dialogo russo-turco continua, soprattutto a livello di capi di Stato", ha dichiarato il ministero russo.

Erdogan e Vladimir Putin si sono incontrati quattro volte lo scorso anno e si sentono regolarmente al telefono, l'ultima volta il 25 marzo.

Il fronte siriano

Mosca vuole anche promuovere la riconciliazione tra Ankara e la Siria e per questo ha organizzato diversi incontri, finora rimasti senza esito. 

Il presidente Bashar al-Assad ha subordinato qualsiasi incontro con Erdogan al ritiro delle forze turche dal nord della Siria, dove Erdogan le ha disposte per "prevenire gli attacchi curdi", secondo le autorità di Ankara.

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Qualche passo avanti c'è stato nel quadrilaterale che ha messo di fronte i ministri degli Esteri di Russia, Turchia, Siria e Iran, e che proseguirà con il vertice fra i rispettivi capi dell'intelligence nelle prossime settimane.

Yury Kochetkov/AP
Il vertice a Mosca, la settimana scorsaYury Kochetkov/AP

Relazioni al lumicino

Nel frattempo la situazione tra Stati Uniti e Russia si fa sempre più tesa: Mosca ha detto all'ambasciatore statunitense che è inutile fare pressione sul Cremlino in relazione all'arresto del giornalista statunitense Evan Gershkovich, accusato di spionaggio.

La neoambasciatrice statunitense è stata ricevuta dal viceministro degli Esteri di Mosca: "La propaganda mediatica su questo caso è volta a esercitare pressione sulle autorità russe e sul tribunale che dovrà decidere sulla sorte di Gershkovich è inutile", le ha detto.

"Sui media è stato detto che incontrerò" il segretario di Stato Usa "Antony Blinken, l'hanno chiesto anche a lui: se ricevessimo una richiesta di questo tipo dall'America potremmo valutarla", ha ribadito Lavrov.

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