Intesa Bielorussia-Russia, Lukashenko: "Minsk è pronta a dispiegare le armi nucleari russe"

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko durante un discorso alla Nazione il 31 marzo 2023, a Minsk
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko durante un discorso alla Nazione il 31 marzo 2023, a Minsk Diritti d'autore AP/Belarusian Presidential Press Service
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Di Michela Morsa
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Il presidente bielorusso ha dichiarato che il suo Paese è pronto a usare queste armi per "assicurare la propria sovranità". Il Cremlino tira dritto sulla sua proposta di una tregua in Ucraina

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Minsk è pronta a dispiegare armi nucleari sul proprio territorio. Lo ha dichiarato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko durante il discorso alla Nazione tenuto in Parlamento venerdì 31 marzo. 

Tutte le infrastrutture per ospitare le armi tattiche nucleari russe, ha detto Lukashenko, sono state completate e Misnk è pronta a usare queste armi per "assicurare la propria sovranità" in un eventuale conflitto con i Paesi occidentali. 

Ha poi sottolineato di aver negoziato a lungo con Mosca: "Ho intensificato, con insistenza, i negoziati con il Presidente russo Vladimir Putin per la restituzione delle armi nucleari che sono state ritirate negli anni '90 con delle garanzie: nessuna sanzione contro chi le ritira, nessuna pressione, nessuna pianificazione di offensive e rivoluzioni. Tutto è stato calpestato, tutti gli impegni sono stati disattesi", ha detto Lukashenko. 

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, secondo il Ministero degli Esteri, sono stati ritirati dal territorio bielorusso quasi 600 missili a medio e corto raggio. In precedenza, il Paese ospitava un raggruppamento di forze strategiche di 40 mila persone e dei più grandi arsenali di armi nucleari al mondo.

Il piano di Putin

Quando la scorsa settimana il Regno Unito ha annunciato di voler fornire munizioni all'uranio impoverito a Kiev, il presidente russo Vladimir Putin ha risposto con l'intenzione di schierare armi nucleari tattiche sul territorio bielorusso. 

Citato dall'agenzia di stampa russa Tass, il capo del Cremlino ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la Bielorussia e di avere già in consegna il sistema missilistico nucleare Iskander.

"Non c'è nessuna violazione degli obblighi del trattato Start sulla non proliferazione delle armi nucleari", ha precisato, in virtù del fatto che anche gli Stati Uniti ospitano armi atomiche sul territorio degli alleati europei. "Faremo in Bielorussia esattamente quello che hanno fatto gli Stati Uniti in Europa. Le mettermo lì per addestrare i militari bielorussi a partire dal 3 aprile". 

Dieci aerei in grado di trasportare testate nucleari sono già presenti sul territorio dell'ex repubblica sovietica e altri Su-25 verranno presto convertiti.

Putin ha l'obiettivo di completare la costruzione di una struttura per deposito di armi nucleari tattiche in territorio bielorusso entro il 1° luglio 2023. 

In merito a tale dispiegamento l'Ucraina ha chiesto una riunione di emergenza al Consiglio di Sicurezza ONU.

Lukashenko per la tregua

Durante il discorso alla Nazione, Lukashenko si è anche espresso sulla guerra in Ucraina, spingendo per una tregua. 

La terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzone, ha dichiarato il presidente. E l'unico modo per il risolvere il problema e arrivare invece alla pace è avviare "colloqui senza precondizioni", che "devono essere avviati subito". 

"Mi assumo il rischio - ha detto Lukashenko - di proporre che le attività militari vengano sospese senza che le parti possano spostare equipaggiamenti militari e raggruppare le truppe".

Il presidente bielorusso ha definito "ridicolo" il decreto firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che vieta per legge di tenere negoziati di pace. 

L'appello è rimasto comunque inascoltato dal Cremlino, che ha escluso ogni possibilità di tregua.

"Niente è cambiato nel contesto dell'Ucraina, l'operazione speciale militare continua, dal momento che è l'unico modo per raggiungere gli obiettivi che abbiamo oggi", ha affermato il portavoce Dmitri Peskov.

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