Kiev: "A Bakhmut nessuno stallo". La Russia manda armi nucleari a Minsk

Per l'esercito ucraino a Bakhmut non si può parlare di stallo
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Di Gianluca Martucci
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Il Cremlino risponde all'annuncio della Gran Bretagna di inviare proiettili all'uranio impoverito all'Ucraina. Alla Bielorussia consegnato il sistema missilistico nucleare Iskander

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Per l'esercito ucraino è "troppo prematuro" parlare di uno stallo dell'offensiva russa nella città di Bakhmut. Pur constatando le difficoltà dell'esercito di Mosca a circondare la città e a entrare con successo nella località divenuta la vera posta in gioco politica dell'attuale fase del conflitto, Sergei Cherevaty, rappresentante del gruppo orientale delle forze armate dell'Ucraina, ha parlato della necessità di "un'analisi più dettagliata" sulla situazione di un centro urbano "che rimane l'epicentro delle ostilità, la direzione del principale attacco del nemico".

I bombardamenti si sono intensficati anche in altre località del Paese, come Kramatorsk (dove i russi hanno bombardato uffici, centri commerciali e scuole), e hanno provocato due morti nei raid di Chasiv Yar e Toretsk. Due feriti sono stati trasportati in ospedale dopo un raid che ha colpito un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Kherson. 

Putin: armi nucleari in Bielorussia

Mosca gioisce per aver eliminato più di 155 militari ucraini in 24 ore. E insieme ai numeri sale anche la tensione: dopo l'annuncio del Regno Unito sulla fornitura di munizioni all'uranio impoverito a Kiev, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato della consegna già avvenuta alla Bielorussia del sistema missilistico nucleare Iskander. 

Citato dall'agenzia di stampa russa Tass, il capo del Cremlino ha annunciato l'accordo raggiunto con la Bielorussia precisando che "non c'è nessuna violazione degli obblighi del trattato Start sulla non proliferazione delle armi nucleari", in virtù del fatto che anche gli Stati Uniti ospitano armi nucleari sul territorio degli alleati europei.

La Russia ha l'obiettivo di completare la costruzione di una struttura per deposito di armi nucleari tattiche nella vicina Bielorussia entro il 1° luglio 2023. Dieci aerei in grado di trasportare armi atomiche sono già presenti sul territorio della ex repubblica sovietica.

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