Ucraina, viaggio nella regione della Transcarpazia a un anno dall'inizio della guerra

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Di Debora Gandini
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Questa regione un tempo apparteneva all'Ungheria, quindi ci sono anche molte persone di lingua ungherese che sono parte ora della società ucraina. Anche qui il conflitto ha fatto vittime e danni

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Sono decine le file di tombe di soldati ucraini allineate a Mukačevo in Transcarpazia a un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Stanno accanto alle tombe di coloro che sono morti nella seconda guerra mondiale, o in Afghanistan e in Crimea.

Alexander ricorda in lacrime suo padre, morto 3 mesi: "E’ potuto tornare a casa per la prima volta solo dopo 9 mesi di guerra. Poi mi ha detto che "dovevo essere forte, sempre. Era come se lo sentisse che stava per morire. Il suo ritorno a casa era previsto per l’inizio di questo anno. Sfortunatamente è caduto in guerra una settimana dopo essere tornato al fronte. La loro macchina è finita contro una mina. È stato uno shock per la nostra famiglia, non potevamo crederci."

Alexander ha 20 anni. Vive con la madre, il fratello e la sorella più piccoli di lui. Nessuno vuole che diventi un soldato ora che è diventato il capofamiglia. Sebbene la gente del posto in questo oblast dell’Ucraina si sia adattata a vivere sotto le bombe, molti ripetono che ciò che viene fatto non può essere né dimenticato né perdonato.

Klára Halus è un insegnante in pensione. Ha due figli e due nipoti che stanno combattendo al fronte. "Mentalmente, guardando queste foto mi ripeto che non li ho messi al mondo per fare la guerra. Non li ho nemmeno cresciuti per essere pronti a calpestare i morti. Quando accendo la TV, l’unica notizia che aspetto è sentire che la guerra è finita. Quando sentirò quella notizia impazzirà di gioia.

Klára si fa forza cerca di non cedere. Fa volontariato per un'organizzazione religiosa e ogni giorno fa visita alla nuora, il cui marito e figlio sono in prima linea. Tutti sono preoccupati del futuro. Diana Halus ci racconta che "Suo figlio maggiore è molto intelligente, aiuta sempre tutti. L’altra mia figlia più piccola chiede quando tutto questo sarà finito, piange spesso. Vuole che mio marito, suo padre, torni a casa".

Intanto per le strade di Mukačevo la gente cerca di dimenticare, passeggiando tra i militari che tornano a casa. La vita è complicata. C’è chi fa la spesa dopo il lavoro, chi va in chiesa. Gli uomini giovani indossano sempre l’uniforme. Alcuni di loro scattano foto con le loro famiglie prima di andare al fronte.

Anche se non ci sono scontri qui nella regione della Transcarpazia, non c'è pace nelle anime delle persone. Gli adolescenti diventano adulti prima del tempo, le donne devono imparare a cavarsela da sole senza i loro mariti. I residenti si sono adattati a una situazione di perenne conflitto eppure tutti quelli con cui abbiamo parlato vogliono la stessa cosa: la pace, il prima possibile". 

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