Il governo macedone del premier Dimitar Kovacevski ha imposto misure di emergenza nella capitale Skopje e in altre tre città per affrontare i livelli di inquinamento, saliti a 28 volte la soglia di sicurezza stabilita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
L'inquinamento travolge la Macedonia del Nord.
Il governo macedone del premier Dimitar Kovacevski ha imposto misure di emergenza nella capitale Skopje e in altre tre città per affrontare i livelli di inquinamento, saliti a 28 volte la soglia di sicurezza stabilita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Tra i provvedimenti, eventi sportivi cancellati e lavori di costruzione limitati a sole sei ore al giorno (dalle 11 alle 17).
Il governo raccomanda alle aziende, inoltre, di esonerare dal lavoro le donne incinte e le persone di età superiore ai 60 anni.
Per le strade, l'inquinamento è palpabile.
"Sento un odore piccante sul naso, giro con la mascherina, sempre. Esco solo quando ne ho davvero bisogno, per andare a prendere mio figlio a scuola e portarlo a casa. E basta!", racconta una donna.
"Gli odori sono molto cattivi. E mi viene sempre più spesso tosse e raffreddore", aggiunge un'altra donna.
I cittadini che soffrono di asma e altre patologie croniche sono i più vulnerabili.
Il governo ha ordinato al ministero delle Attività sociali di fornire un riparo ai senzatetto.
Ma quali sono le cause di questo inquinamento a Skopje?
Si ritiene che lo smog sia causato da una combinazione di elementi: a cominciare dal fatto che i residenti bruciano combustibili inquinanti per riscaldare le loro case, oltre - ovviamente - alle emissioni dei veicoli e alle emissioni industriali.
Secondo IQAir, una società svizzera di tecnologia per la qualità dell'aria, Skopje è la terza città più inquinata al mondo, dopo Bishkek, capitale del Kirghizistan, e Lahore, in Pakistan.
A fine novembre, era stata un'altra città dei Balcani, Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), ad essere giudicata la più inquinata d'Europa.