Al Cern di Ginevra l'acceleratore di particelle riparte alla ricerca della materia oscura

Il Cern di Ginevra
Il Cern di Ginevra Diritti d'autore Laurent Gillieron/AP
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Di Claudio Rosminoeuronews
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Dieci anni fa la scoperta del bosone di Higgs, oggi l'acceleratore Lhc con una potenza mai vista moltiplica le collisioni tra le particelle e ne rileva l'esito con un'accuratezza senza precedenti; gli scienziati sperano di poter decifrare la materia oscura

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Dieci anni fa la scoperta del bosone di Higgs al Cern di Ginevra e fu una rivoluzione per la fisica delle particelle; oggi il mondo guarda al Cern con rinnovato interesse perché dopo più di tre anni di aggiornamento e manutenzione, l’acceleratore Large Hadron Collider, il più potente al mondo, riprende a funzionere con un’energia di collisione mai vista, pari a 13,6 trilioni di elettronvolt.

Rende Steerenberg, capo dell'Operations Group, Beam Department, spiega: "Genererà molti dati per gli esperimenti, e questi dati verranno utilizzati per capire meglio come si accoppia il bosone di Higgs con altre particelle. Ieri abbiamo celebrato l'anniversario della scoperta del bosone di Higgis. Ancora non conosciamo tutte le proprietà di queste particelle questa è una delle grandi domande a cui dobbiamo ancora rispondere. L'altra domanda è sulla materia oscura, l'energia oscura: ne troveremo un indizio nell'acceleratore? Sarebbe davvero fantastico se ne trovassimo dei segni".  Quella che parte oggi è "Run3" una nuova fase di esperimenti.

"Run 3", ha una potenza e un potenziale senza precedenti

L'acceleratore funzionerà ininterrottamente per quasi quattro anni, le particelle saranno "osservate speciali" di una macchina aggiornata e rinnovata che potrà rilevare l'esito degli esperimenti con una precisione senza precedenti e un incomparabile potenziale. 

Le potenzialità della macchina sono enormi. In sintesi, si puo' dire che gli scienziati vogliono saperne di più sulla natura del bosone di Higgs e su dove sia la parte mancante della materia che è stata generata dopo il Big Bang.

Del nostro universo infatti vediamo solo il 5%, stiamo ancora cercando il 95% della materia. Questi sono solo due degli obiettivi de gli scienziati al Cern. La Run 3, la nuova corsa del large hadron collider durerà tre anni e, sostanzialmente, durante questi tre anni, studierà l'infinitamente piccolo per capire l'infinitamente grande.

La nuova energia raggiunta, di 13.6 TeV, ci permetterà di affrontare le questioni ancora aperte in fisica fondamentale e ci darà maggiori possibilità di trovare una risposta a queste domande
Fabiola Giannotti
Direttrice Cern

"Si apre oggi una nuova era, un nuovo capitolo nella storia del Cern e di Lhc", ha commentato Fabiola Gianotti, direttrice del Cern. "La nuova energia raggiunta, di 13,6 TeV, ci permetterà di affrontare le questioni ancora aperte in fisica fondamentale - aggiunge Gianotti - e ci darà maggiori possibilità di trovare una risposta a queste domande".

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