Vienna, la prima conferenza sulle armi nucleari. Presenti i sopravvissuti di Hiroshima

ICAN Nuclear Ban Forum, Vienna
ICAN Nuclear Ban Forum, Vienna Diritti d'autore AFP
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Di Debora Gandini
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Obiettivo dell'ICAN Nuclear Ban Forum cercare di mettere al bando le armi nucleari. La guerra in Ucraina e lo spettro del nucleare russo riportano alla mente gli orrori del passato

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Non solo politici e diplomazia. C’erano anche alcuni dei sopravvissuti alla bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki alla cerimonia di apertura della prima conferenza sulle armi nucleari in corso a Vienna. Il summit organizzato dal governo austriaco, in programma fino al 23 giugno, ha come obiettivo attirare l’attenzione su un tema tanto delicato quanto attuale come quelo della proliferazione di arsernali.

Un incontro per cercare di fermare questa corsa al riarmo nucleare come sottolineato dal Ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg: "Se guardiamo al passato pensiamo ad esempio anche all’utilizzo di bombe a grappolo e alle mine anti-uomo. All’inizio la reazione è sempre la stessa: non verranno piu’ usate queste armi, gli Stati devono smettere di produrle. Ma alla fine si scopre che i paesi sono super forniti. A volte si pensa che diventa persino pericoloso abolirle perché questo interferisce sull'intero sistema internazionale. "

Prima dell’inizio dei lavori, il pubblico ha ascoltato testimonianze delle persone che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori degli attacchi nucelare statunitensi in Giappone. Kido Suechi è uno dei sopravvissuti di Nagasaki: "Alla fine tutti hanno concordato che la bomba atomica è un'arma di disumanità e di male assoluto. Un’arma con la quale non si può convivere, non ci permette di morire o vivere come essere umani.”

Lo spettro dell'atomica

Nel 2020, quindi prima della guerra in Ucraina, i paesi dotati di armi nucleari hanno speso 72,6 miliardi di dollari per l’espansione da un punto di vista qualitativo-tecnologico dei loro arsenali. Di questi paesi, sei – Cina, India, Corea del Nord, Pakistan, Russia e Regno Unito – stanno anche aumentando il volume delle loro scorte.

Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) è stato adottato dalle Nazioni Unite nel 2017 ed è entrato in vigore il 22 gennaio 2021 ed è l’unico accordo internazionale che intende mettere al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio. L'attenzione del TPNW si concentra inoltre sull’aspetto dell'assistenza alle vittime e sulla bonifica ambientale dei luoghi che ancora risentono degli effetti delle esplosioni di armi nucleari. Attualmente sono 86 gli Stati firmatari.

Il nuovo trattato mira a garantire che non ci saranno mai più delle tragedie come quella di Hiroshima. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la super potenza dotata di armi nucleari, spaventa e ci riposta indietro nel tempo.

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