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Bandiera ucraina confiscata a Berlino. Proteste di Kiev: "Sbagliato trattarla come quella russa"

Manifestazione pro Ucraina a Berlino
Manifestazione pro Ucraina a Berlino Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Di Giulia Avataneo
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Bandiera ucraina confiscata a Berlino. Proteste di Kiev: "Sbagliato trattarla come quella russa"

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I cittadini espongono la bandiera ucraina durante la commemorazione del Giorno della Vittoria della II Guerra Mondiale e la polizia confisca il vessillo giallublu. L'episodio è accaduto a Berlino, suscitando l'indignazione dell'Ucraina. Ma le autorità tedesche avevano annunciato che non sarebbero state tollerate bandiere russe né ucraine per garantire un pacifico svolgimento della giornata.

Le proteste di Kiev

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, ha accusato Berlino di aver commesso un errore trattando allo stesso modo i simboli ucraini e russi. Togliere una bandiera ucraina ai manifestanti pacifici è un attacco a tutti coloro che si oppongono all'aggressione russa, ha scritto in un Tweet.

Migliaia di persone, nella città tedesca di Colonia, hanno partecipato a manifestazioni di segno opposto, a sostegno dell'Ucraina o della Russia. Circa un migliaio quelle che hanno protestato contro la fornitura di armi a Kiev e per mostrare solidarietà al presidente russo Vladimir Putin.

Decisamente maggiore il numero di persone presenti al corteo pro ucraina, mentre la polizia era schierata in forze per impedire contatti fra i due gruppi.

Relazioni tese

Le relazioni tra Berlino e Kiev sono rimaste tese fin dall'invasione russa dell'Ucraina, con Kiev che ha accusato la Germania di aver tardato nell'invio delle armi e non aver fatto abbastanza per sostenerla.

Una settimana fa il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito di non avere in programma un viaggio in Ucraina a causa del recente rifiuto di Kiev di una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, considerato dall'Ucraina troppo vicino alla Russia.

"La Russia non deve vincere e l'Ucraina non deve perdere" ha detto Scholz alla tv pubblica Zdf, aggiungendo che Berlino continuerà ad aiutare Kiev. Ha poi rivendicato il suo operato delle ultime settimane: "Ho sempre deciso rapidamente, insieme a tutti gli altri, in coordinamento con gli alleati. Ma la mia rotta è agire con prudenza e con una mente lucida". Il cancelliere ha sottolineato che, grazie all'assistenza finanziaria e militare fornita dalla Germania e da altri stati, "l'esercito ucraino, che sta agendo davvero con successo, può ora resistere così a lungo contro un avversario tanto soverchiante".

Il cambio di passo

I media tedeschi hanno sottolineato un cambio di ritmo di Scholz sul tema Ucraina, con una maggiore determinazione nella comunicazione rispetto alle settimane passate.

Durante un comizio del primo maggio a Duesseldorf, il cancelliere ha risposto a un gruppo di contestatori, dicendo che "rispetta ogni pacifismo" ma che "deve sembrare cinico a un cittadino dell'Ucraina sentirsi dire di difendersi dall'aggressione di Putin senza armi. Questa posizione è fuori dai tempi".

Nell'intervista a Zdf, Scholz ha ripetuto che la Russia deve ritirarsi dal territorio ucraino e che anche l'annessione della Crimea del 2014 è stata una violazione del diritto internazionale. Intanto, un report di esperti consultati dal parlamento tedesco ha ipotizzato che l'addestramento di soldati ucraini con armi occidentali potrebbe costituire una partecipazione alla guerra secondo il diritto internazionale.

Scholz e il suo governo, tuttavia, non condividono l'interpretazione e il cancelliere ha spiegato che "è nostra convinzione che l'addestramento di soldati ucraini in Germania non costituisca un'entrata diretta in guerra".

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