Guerra delle sanzioni: la Russia chiede pagamenti in rubli

Guerra delle sanzioni: la Russia chiede pagamenti in rubli
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Di Vincenzo Genovese
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L'annuncio di Vladimir Putin per rafforzare la moneta nazionale, ma si dimette l'inviato per il clima del Cremlino. L'Ue discuterà nuove sanzioni nel Consiglio europeo di giovedì, mentre Zelensky chiede al Parlamento francese nuove misure per fermare l'aggressione

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Botta e risposta tra Russia e Paesi occidentali nella guerra delle sanzioni, che si combatte praticamente ogni giorno tra proclami, annunci e minacce, in parallelo a quella reale in corso in Ucraina.

Putin vuole pagamenti in rubli

La mossa più audace di giornata è quella di Vladilmir Putin, che impone agli acquirenti occidentali del gas russo di pagarlo in rubli, visto che; a suo dire, euro e dollari vanno ormai considerate valute compromesse. "Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili", ha annunciato il presidente russo, sottolineando che le autorità del Paese avranno una settimana di tempo per attuare le pratiche necessarie a questo cambiamento.

Il Cremlino, però incassa in giornata un duro colpo: Anatoly Čubajs, uno degli architetti delle riforme liberali russe negli anni '90 e oggi inviato speciale per il clima ha rassegnato le dimissioni contestando la scelta di invadere l'Ucraina: secondo diversi organi di stampa, si troverebbe già in Turchia e non avrebbe alcuna intenzione di rientrare in patria. La defezione di Čubajs è particolarmente significativa perché fu proprio lui a favorire l'ascesa di Putin fino alla carica apicale del Paese.

"Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare a tutte le valute che sono state compromesse"
Vladimir Putin
Presidente Russia

Nuove sanzioni sul tavolo

Sull'altro fronte, l'Unione Europea è determinata a mantenere la pressione economica sulla Russia e pronta a discutere un nuovo pacchetto di sanzioni nella riunione dei Capi di Stato e di governo che si terrà a Bruxelles questa settimana.

Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, intervenuto di fronte alla plenaria dell'emiciclo comunitario, ha promesso coraggio: "Insieme ai nostri partner internazionali abbiamo imposto le sanzioni più pesanti di sempre, colpendo il sistema finanziario russo, paralizzando settori economici cruciali e danneggiando i sostenitori del regime. E siamo pronti a fare di più per togliere i rifornimenti alla macchina da guerra di Putin".

Al contempo le istituzioni europee sono al lavoro per mitigare i contraccolpi sull'economia comunitaria: la commissione ha presentato in giornata un piano per salvaguardare la sicurezza alimentare e uno per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia.

Mentre i rappresentanti della politica europea ribadiscono il proprio sostegno agli ucraini, il presidente Volodymyr Zelenskyy si è collegato anche con il Parlamento francese, dopo gli interventi all'Eurocamera, al Congresso degli Stati Uniti, al parlamento britannico e a quello italiano.

“Il mondo deve difendere la libertà con sanzioni contro l'aggressore e ogni settimana abbiamo bisogno di un nuovo pacchetto di misure“
Volodymyr Zelenskyy
Presidente Ucraina

In linea con gli ultimi discorsi, Zelenskyy ha toccato le corde patriottiche dei suoi interlocutori, questa volta puntando sul motto nazionale francese: "Questa è una guerra contro libertà, 'uguaglianza e fratellanza". Fra le sue richieste, un'azione incisiva in termini di sanzioni e l'invito alle grandi aziende francesi a lasciare la Russia, con tanto di nomi e cognomi: Renault, Auchan, LeRoy Merlin sono caldamente invitate a sospendere le proprie vendite nel Paese.

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