Corridoi umanitari. Kiev accusa ma Mosca insiste: "Oggi garantiremo nuove aperture". Zelensky ringrazia Londra e Washington per l'embargo al petrolio russo e cita Churchill: "Ci batteremo fino alla fine, sulle spiagge e nelle foreste". No americano alla fornitura di jet polacchi all'Ucraina
Riuscita l'evacuazione da Sumy: in salvo almeno 5.000 persone
Corridoi umanitari, atto terzo. Almeno a parole Mosca ci riprova e per oggi annuncia nuove aperture, malgrado le critiche di Kiev, che per il secondo giorno consecutivo, ieri l'ha accusata di bombardarli, rendendoli di fatto inutilizzabili. Almeno 5.000 persone e un migliaio di auto sono però riuscite a lasciare Sumy città vicina al confine russo, negli scorsi giorni sotto intensi bombardamenti . "In centinaia sono stati salvati e aiuti umanitari sono stati consegnati - ha riconosciuto Zelensky - ma deve essere fatto molto di più".
Kiev accusa: "Bombe sul corridoio da Mariupol"
Se il corridoio per Poltava, al centro del paese, ha portato i suoi frutti, Kiev accusa invece i russi di aver sabotato quello da Mariupol. Bombe, secondo il Ministero degli esteri ucraino, sarebbero piovute proprio sul tracciato che avrebbe dovuto garantire evacuazioni e rifornimenti alla città del sud, chiave per il suo affaccio sul Mar d'Azov.
Zelensky cita Churchill: "Combatteremo sulle spiagge e nelle foreste"
In un discorso in videoconferenza che gli è valso le ovazioni della Camera dei Comuni, e il titolo di "eroe" da parte della stampa britannica, Zelensky ha ringraziato Londra e Washington per l'embargo a gas e petrolio russo e, parafrasando Churchill, ha ribadito la volontà di non arrendersi: "Combatteremo per la nostra terra a ogni costo - ha detto -. Ci batteremo nelle foreste, nei campi e sulle spiagge. Non ci arrenderemo e non perderemo".
Jet polacchi a Kiev dalla base USA. No di Washington alla proposta di Cracovia
E mentre la proposta polacca di fornire i suoi jet militari all'Ucraina, tramite la base statunitense di Ramstein, in Germania, incassa il no di Washington, dai vertici delle forze armate russe arriva la proposta di una linea rossa per coordinare le evacuazioni.
Nuovi bombardamenti a Kiev. La CIA: "Putin pensava di prenderla in due giorni"
Bombardamenti sono però intanto stati riportati alle prime ore dell'alba anche a Kiev e nei dintorni. Secondo informazioni raccolte dalla CIA, nei piani di Putin, la capitale ucraina sarebbe dovuta cadere in due giorni appena. A riferirlo, in un intervento al Congresso americano, il suo numero uno William Burns. Poi la resistenza ucraina, che non avrebbe però ancora spento i sogni del presidente russo. L'assedio alla città, temono in molti, potrebbe stringersi proprio nelle prossime ore.