Libia, rinviate a gennaio le elezioni presidenziali. Rischio caos nel paese

Libia, rinviate a gennaio le elezioni presidenziali. Rischio caos nel paese
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Di Debora Gandini

Rinviate le elezioni presidenziali all'ultimo minuto, Nuova data: 24 gennaio. Rischi e incertezze dietro la campagna elettorale in Libia

Ora è ufficiale. In Libia le elezioni presidenziali e politiche previste per venerdì 24 dicembre sono state rinviate. Secondo l’Alta Commissione elettorale nazionale che ha ordinato lo scioglimento dei comitati elettorali in tutto il Paese, si sono problemi legati ad alcune candidature. In lizza c’erano il generale Khalifa Haftar leader riconosciuto dal cosiddetto Parlamento di Tobruk e sostenuto da Francia, Russia e Turchia, il premier del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeiba e Seif al-Islam, uno dei figli di Muhammar al-Gheddafi, per anni padrone incontrastato del paese e deposto da una violenta rivolta ispirata dall'estero, nel 2011.

La decisione rappresenta un ennesimo stop al processo di normalizzazione della Libia. L’attacco alla residenza del premier Abdul Hamid Dbeibah e alla sede del Governo a Tripoli da parte di alcune milizie, come la brigata Al Samoud, con minacce contro le elezioni e le istituzioni, meno di una settimana fa, avevano posto problemi di sicurezza.

Secondo Amanda Kadlec analista ed ex membro del gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla Libia nel paese non c'è stata alcuna campagna elettorale. "I libici non sono riusciti a farsi un’idea di chi votare, non conoscono i programmi dei vari candidati. Le condizioni per tenere un processo elettorale di questa portata non ci sono ancora. La missione di supporto dell’Onu è consapevole di questo e lo è anche l’Alta Commissione elettorale nazionale libica".

La nuova data fissata per le elezioni sarebbe il 24 gennaio. L’obiettivo delle elezioni è cercare di proseguire con i processo di normalizzazione della Libia, dove la situazione a 10 anni dalla morte di Gheddafi è sempre molta incerta.

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