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Clima: "Nessun paese fa ciò che dovrebbe"

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Di euronews
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Il Rapporto annuale del CCPI non assegna i primi tre posti nella classifica dei paesi più performanti. Italia al 30. posto

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Nonostante le dichiarazioni di principio, nessun paese del mondo ha realmente adattato le proprie politiche all'obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi, obiettivo fissato dall'Accordo di Parigi sul Clima. È quanto emerge dal rapporto annuale del CCPI, in cui i primi tre posti della graduatoria sono rimasti vuoti, non assegnati.

Per i ricercatori dell'organismo internazionale basato in Germania, dunque, tutti i 60 paesi analizzati farebbero meno di ciò che dovrebbero. Il Rapporto passa in esame le azioni di ciascun governo in diversi campi: dalle emissioni di gas serra alla diffusione delle energie rinnovabili, e non mancano le sorprese.

A parte Danimarca e Svezia, al quarto e quinto posto, i paesi europei non brillano particolarmente. La Germania è tredicesima, ma guadagna quattro posti dall'anno scorso, grazie alle politiche per il contenimento delle emissioni a effetto serra che si danno l'obiettivo di zero emissioni entro il 2045.

Al sedicesimo e al diciassettesimo posto Portogallo e Francia, entrambi in salita. Il primo grazie alla diffusione delle energie rinnovabili e al varo di politiche ambientali: la seconda per l'introduzione di una robusta politica climatica che punta ad azzerare le emissioni entro il 2050.

Solo trentesima l'Italia, che scende di tre posizioni in un anno. Valutate negativamente sia le politiche ambientali (obiettivo: -51 per cento di emissioni entro il 2030), che le azioni per la diffusione delle energie rinnovabili. Giudizio sospeso sui 70 milioni di bonus fiscali per aumentare l'efficienza energetica degli edifici, ma per questo strumento vengono auspicati criteri più rigidi per valutarne i risultati.

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