A Bolzano, dove si testa il clima che verrà

Non siamo sull'Himalaya, ma alle porte di Bolzano. Nel parco tecnologico altoatesino NOI, agli effetti del surriscaldamento del Pianeta si replica con la ricerca: temperature dai -40°C ai 60°C vengono riprodotte per testare, e anticipare, la possibile reazione di ambiente ed esseri umani a condizioni climatiche estreme.
"In queste camere - spiega Christian Steurer, direttore dell'esperimento, intitolato TerraXCube - possiamo accelerare il tempo oppure esporre i microrganismi, che possono essere piante, o anche piccoli organismi, a condizioni climatiche estreme in temperatura, altezza, umidità o altri parametri, per capire come si comporterebbero in caso di cambiamento climatico".
Tecnologia e simulazioni di TerraXCube sono messe anche al servizio delle imprese, come per esempio per testare velocità e resistenza del vetro di un trattore a un rapido sbrinamento. "Da noi aziende e istituti di ricerca lavorano a braccetto con diverse start-up - spiega il direttore innovazione del Parco tecnologico NOI, Vincent Mauroit -. Ed è questo il messaggio che vogliamo trasmettere: uniamo le forze per accelerare il cambiamento e salvare il Pianeta".
Coinvolti nel progetto del parco tecnologico sono una settantina di start-up, 40 laboratori high-tech e 4 istituti di ricerca di 3 diverse facoltà universitarie.