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Rapporto Ue sullo stato di diritto, Fnsi: “Confermato il nostro allarme”

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Di Giorgia Orlandi
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Polemiche dopo le raccomandazione della Commissione Ue su riforme costituzionali, giustizia e libertà di stampa. Italia messa sullo stesso piano di altri Paesi che hanno problemi più seri, dice la segretaria generale del sindacato dei giornalisti Costante

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Nel report annuale sullo sviluppo dello stato di diritto nei Paesi membri, la Commissione europea ha fatto sei raccomandazioni a Roma che toccano diversi temi. Dal conflitto di interessi alla riforma sul premierato e quella della giustizia, fino al finanziamento ai partiti.  

Un documento la cui pubblicazione è stata ritardata di un mese e che boccia alcune delle iniziative dell’attuale governo, tra cui la proposta di modificare la Costituzione per eleggere direttamente il presidente del Consiglio. Tra le perplessità sollevate, il dubbio che la riforma non garantisca, come annunciato, una maggiore stabilità politica. 

Ma la Commissione affronta anche il tema della giustizia e della necessità che in un Paese come l’Italia venga garantita l’indipendenza della magistratura. Il riferimento è alla riforma Nordio e ai rischi legati all'abrogazione del reato d’ufficio che potrebbe danneggiare le indagini anti-corruzione. 

La raccomandazione sulla libertà di stampa in Italia

La parte dedicata alla libertà di stampa merita però un’attenzione particolare, perché su questo tema si concentra gran parte del dibattito pubblico di questo periodo, che verte sulla crescente ingerenza della politica nel settore dei media. 

Tra le ragioni dello sciopero a maggio dei giornalisti Rai, si è parlato di ‘controllo asfissiante del governo” e di “attacco ai diritti costituzionali”. Alla luce delle raccomandazioni dell’Unione europa all'Italia, abbiamo sentito il parere del Capogruppo Fdi in Commissione Esteri Giangiacomo Calovini per il quale la questione Rai non è un problema nato oggi ma che esiste da tempo.  

“Riguardo al premierato” dice Calovini, “gli italiani hanno votato Meloni due anni fa, riconfermando la scelta di recente alle elezioni europee anche per fare delle riforme”. 

Sul tema si è anche espresso il presidente Mattarella che durante la tradizionale Cerimonia del Ventaglio, tenutasi nella giornata di mercoledì, ha ribadito la necessità di sostenere il pluralismo dell’informazione. 

Il sindacato dei giornalisti: "La libertà di informazione sta svanendo"

La Federazione nazionale della Stampa italiana, nel comunicato stampa diffuso il giorno stesso la pubblicazione del rapporto della Commissione, si dice non sorpresa nell'appendere la notizia.  

L’Fnsi è stata tra firmatari di un appello inviato insieme a Efj e Ifj alla vicepresidente Jurova’. Non solo, questa primavera ha chiesto la missione urgente del Media Freedom Rapid Response per segnalare “ciò che sta accadendo nel Paese”. 

“Abbiamo fatto presente negli ultimi mesi” ci dice la Segretaria generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana Alessandra Costante, “sia all’EfJ sia alla Commissione Europea, lettere, richieste di missioni, tutto quello che potevamo mettere in campo per dire attenzione in Italia la libertà d’informazione sta svanendo”. 

“Mai come in questo caso”, continua Costante, “c’è stata l’occupazione del servizio pubblico ed è preoccupante tutto ciò che si sta pensando di fare a proposito delle querele per diffamazione a mezzo stampa con sanzioni economiche spropositate”. 

La Segretaria poi si sofferma anche sul caso Agi, che dovrebbe essere venduta dall'Eni al gruppo Angelucci, del senatore leghista Antonio Angelucci. "Qui ci sono le mire di una persona che è un senatore della Lega ma è anche un imprenditore della sanità privata che ha già tre giornali che fanno capo al centro destra”. La domanda che Fnsi fa è: “come è possibile che un’agenzia di informazione primaria possa vestire una maglietta politica?. Dal mio punto di vista è impossibile e soprattutto contro il pluralismo dell’informazione”. 

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