La Corte costituzionale polacca si scontra con l'Europa

Una sentenza della Corte costituzionale polacca si scontra con l'Europa e crea attrito: la Corte di Varsavia, guidata dalla giudice Julia Przylebska, ha stabilito che alcuni regolamenti dell’Ue sono incompatibili con la Carta dello stato polacco. I vertici dell'Unione sono costretti a reagire e l'esasperazione di questa situazione potrebbe schiudere l'espulsione della Polonia dall'Unione.
Il primato del diritto comunitario
Didier Reynders, commissario europeo alla giustizia ha dichiarato la sua inquietudine: "Siamo preoccupati per la situazione. Non vogliamo avere alcuna deroga a quetsi principi: esiste il primato del diritto comunitario, il carattere vincolante di tutte le decisioni della Corte di giustizia verso qualunque autorità e anche davanti ai tribunali di livello nazionale; è competenza esclusiva della Corte di giustizia europea dichiarare che un atto di un'istituzione dell'UE è contrario al diritto dell'UE. Capite bene quali strumenti abbiamo a disposizione mi limito a dire che adopereremo tutti i diversi strumenti ma nel miglior modo possibile". Reynders ha precisato di essere ancora in attesa di esaminare nel dettaglio la decisione che sarà adeguatamente vagliata.
La riottosa Polonia
La Polonia è in conflitto da diversi anni con Bruxelles per le sue riforme giudiziarie, accusata di minare l'indipendenza dei giudici. Queste riforme hanno anche fruttato a Varsavia diverse condanne da parte della Corte di giustizia europea. Finora peraltro la Polonia non è riuscita a far convalidare il suo piano di risanamento dalla Commissione europea a causa di questi stessi problemi relativi allo stato di diritto. La Commissione si riserva inoltre di utilizzare nelle prossime settimane un nuovo meccanismo atto a sospendere i pagamenti di fondi europei a un paese membro che viola lo stato di diritto.