Bulgaria, urne aperte per le elezioni anticipate: il partito del premier in vantaggio ma isolato

A tre mesi dal voto di aprile, che non aveva dato una maggioranza chiara, la Bulgaria torna alle urne per le elezioni politiche anticipate. Nonostante le proteste antigovernative della scorsa estate e una serie di nuovi scandali per corruzione, i sondaggi danno ancora in lieve vantaggio la coalizione capeggiata da Gerb, partito del premier uscente Boyko Borissov.
Il divario con lo sfidante, lo showman Slavi Trifonov, e il suo ITN, è però molto ridotto e alle urne il risultato potrebbe non essere scontato.
Restano invece distaccati i socialisti guidati da Korneliya Ninova, terza forza politica alla vigilia del voto. Ma Ninova ha ben chiaro che, senza il sostegno del suo partito, sarà difficile per le formazioni all’opposizione avere i numeri per dare vita a un nuovo governo.
Secondo gli analisti politici, ci sono poche possibilità che Borisov torni in carica per un quarto mandato, nonostante il vantaggio di GERB, la maggior parte dei gruppi politici ha infatti rifiutato l'idea di cooperare con l'ex partito di governo.
Sullo sfondo, le sanzioni decise dagli Stati Uniti nei confronti di alcuni oligarchi considerati vicini a Borissov – compreso il discusso tycoon dei media Delyan Peevski - attraverso la “legge Magnitsky”. Una situazione inedita che, in Bulgaria, viene letta come una bocciatura dell'ex premier da parte della Casa Bianca.
I 12.000 seggi elettorali chiudono alle 20. Sono chiamati al voto 6,7 milioni di cittadini, che eleggono 240 legislatori.