Israele: attacchi nella notte su Gaza City (e sciopero generale in arrivo)

Israele: attacchi nella notte su Gaza City (e sciopero generale in arrivo)
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Di Cristiano TassinariEuronews World - Ansa - Agenzie internazionali
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Dopo una domenica di sangue e la dichiarazione del premier israeliano Netanyahu di nessuna tregua, è stata un'altra notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza. E la diplomazia internazionale arranca. Intanto, domani sciopero generale

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Nessuna tregua.

Sono stati almeno 55 gli attacchi aerei sferrati questa notte da Israele sulla Striscia di Gaza.

Tra gli obiettivi, diverse basi militari di Hamas nel territorio palestinese, ma anche alcune aree deserte a est di Gaza City.

Secondo il corrispondente di Al Jazeera, c'è stata a malapena "un'ora di pace" e i droni israeliani "volavano sopra la testa, controllando i cieli".

"Hamas sta pagando un prezzo altissimo"

Nella serata di domenica, del resto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva avvertito che non ci sarebbe stata alcuna tregua.

"La nostra battaglia contro l'organizzazione del terrore continua in piena regola. Non abbiamo ancora finito. Stiamo facendo pagare un prezzo molto pesante ad Hamas per la loro aggressione. L'aviazione israeliana ha effettuato attacchi su più di 1.500 obiettivi negli ultimi giorni".

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"Nessuna tregua", annuncia Netanyahu.Hatem Moussa/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

La tensione è rimasta altissima fino a domenica domenica notte, soprattutto nel quartiere di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est.

Lo sgombero forzato di diverse famiglie palestinesi dal quartiere per far posto ai coloni è stato uno delle cause scatenanti del'ondata di violenza degli ultimi dieci giorni, in Israele, a Gaza e in Cisgiordania.

"Una domenica di sangue"

È stata una domenica di sangue.
Un attacco israeliano contro tre edifici di una via a Gaza City ha causato almeno 33 morti, fra cui 12 donne e 8 bambini.
L'attacco era diretto ai tunnel di Hamas.
"Tunnel - ha spiegato il portavoce militare di Tel Aviv - che erano sotto abitazioni civili".

Fallimento diplomatico

La diplomazia internazionale, intanto, arranca

Al termine di una lunghissima riunione virtuale, i quindici membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riuniti d'urgenza, non sono riusciti a trovare l'accordo su una dichiarazione comune.

Il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki ha esortato il Consiglio di Sicurezza ad intervenire.

"Quanti civili palestinesi uccisi sono necessari per una condanna?
Sappiamo che un solo israeliano è sufficiente...
Ma quanti palestinesi devono ancora morire?"
Riad al-Malki
ministro degli Esteri dell'Autorità palestinese
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Il ministro degli Esteri dell'Autorità palestinese si rivolge al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.Hatem Moussa/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Nonostante la richiesta di cessate il fuoco rivolta ad entrambe le parti, gli Stati Uniti continuano ad appoggiare Israele.

Come riportato da fonti diplomatiche. l'amministrazione di Joe Biden sostiene che sta lavorando dietro le quinte per trovare una soluzione, e che una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza potrebbe addirittura rovinare questi sforzi.

Sciopero!

La leadership politica araba di Israele, intanto, ha proclamato per domani uno sciopero generale. La motivazione - è stato spiegato - è la solidarietà con la Moschea al Aqsa a Gerusalemme e gli abitanti del quartiere arabo di Sheikh Jarrah nella parte est della città.

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