Elezioni in Kosovo: netta vittoria di "Vetëvendosje", partito ultranazionalista di Albin Kurti

Festa nelle strade di Pristina per i sostenitori di Kurti.
Festa nelle strade di Pristina per i sostenitori di Kurti. Diritti d'autore Visar Kryeziu/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
Di Cristiano TassinariEuronews - ANSA - EFE - AFP
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Il partito nazionalista di sinistra dell'ex premier ha ottenuto il 48% dei voti. Ora dovrà cercare una coalizione per formare il nuovo governo.

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Piazza Madre Teresa, a Pristina, capitale del Kosovo.

I sostenitori di "Vetëvendosje" (VV - il Movimento per l'Autodeterminazione) sfidano il freddo glaciale festeggiando la vittoria nelle elezioni parlamentari anticipate, ottenuta con il 48% dei voti.

È un trionfo annunciato per Albin Kurti, 45 anni, leader del partito nazionalista di sinistra.

Kurti, capopopolo anti-corruzione

Premier del Kosovo per pochi mesi nel 2020, Albin Kurti ha puntato la campagna elettorale della sua riscossa soprattutto contro la corruzione, accusando le élite tradizionali di aver sperperato i primi anni di indipendenza del Kosovo con pessima gestione e dilagante corruzione.

A Kurti è stato impedito di presentarsi capolista di VV a causa di una condanna penale, subita tre anni fa, per le sue intemperanze in Parlamento, dove a più riprese aveva sprigionato gas lacrimogeni per evitare l'approvazione di leggi a suo avviso ostili agli interessi del Kosovo. Ma ciò non dovrebbe impedirgli di guidare un nuovo governo.

Ha dichiarato Albin Kurti, a fine spoglio dei voti:

"Questo vero e proprio referendum per la giustizia e contro la corruzione è stato vinto.
È qualcosa di mai visto dopo la guerra in Kosovo".
Albin Kurti
45 anni, leader "Vetëvendosje"
AP Photo
Albin Kurti durante il suo comizio finale.AP Photo

Una coalizione di governo: ma con chi?

Nonostante la vittoria elettorale, Kurti, con una maggioranza relativa in Parlamento, dovrà trovare un partner di coalizione per formare un nuovo governo.
Ma chi?

il Partito Democratico del Kosovo (PDK) del presidente Hashim Thaçi - dimissionario perchè sotto accusa per presunti crimini di guerra compiuti ai tempi dell'UCK - ha ottenuto appena il 18%, mentre la Lega Democratica del Kosovo (LDK) del premier uscente Avdullah Hoti si è attestata attorno al 14%. Solo l'8,2% per l'Alleanza per il futuro del Kosovo (AAK), dell'ex premier ed ex combattente UCK Ramush Haradinaj.

Nuovo premier e nuova presidente

Nella comunità serba si è affermata largamente Srpska Lista (SL), il partito emanazione del governo di Belgrado, che si è aggiudicato tutti i dieci seggi del parlamento kosovaro che spettano alla minoranza serba.

In tutto sono 20 i seggi (sul totale di 120) riservati ai rappresentanti delle minoranze, la metà dei quali sono appannaggio dei serbi, la minoranza più importante e consistente.

All'orizzonte, ora, per il Kosovo, c'è un secondo governo-Kurti e la presidenza della Repubblica per Vjosa Osmani, 38enne avvocatessa, attuale presidente ad interim, alleata di Kurti in queste elezioni.

Visar Kryeziu/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
La lunga notte di Pristina.Visar Kryeziu/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Priorità: crisi economica e negoziati con la Serbia

Le elezioni in Kosovo si sono tenute tra la pandemia di Coronavirus, la tremenda recessione economica del paese e lo stallo dei negoziati con la Serbia, vecchia nemica della guerra.

Il nuovo governo dovrà affrontare la sfida di riportare in piedi l'economia del paese e ridurre la disoccupazione, oltre a combattere il crimine organizzato e la corruzione, antichi spettri di questo giovane paese balcanico.

La Commissione elettorale del Kosovo ha confermato le notizie sulla scarsità di schede elettorali registratasi in alcuni seggi nella capitale Pristina. Ciò ha provocato file e ritardi nelle operazioni di voto.

Erano un milione 800 mila gli elettori kosovari chiamati a votare in patria, 700.000 quelli all'estero.

Queste sono le quinte elezioni dalla proclamazione dell'indipendenza del Kosovo dalla Serbia, nel febbraio 2008.
In un paese nel quale la politica è tutt'altro che stabile, nessuna legislatura è arrivata fino alla sua scadenza naturale di 4 anni.

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