Il Natale diverso degli italiani, in attesa di un anno migliore

Le vie dello shopping romano
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Di Giorgia Orlandi
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La lotta quotidiana dei ristoratori, che dovranno chiudere per le feste e lo shopping natalizio per le vie del centro della capitale

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Le decorazioni ci sono ma nei fatti sarà un Natale diverso per molti italiani, il primo all’insegna del distanziamento sociale, nel rispetto delle norme anti Covid. A soffrire sono i molti esercenti e le attività come ristoranti e bar, che speravano in questo periodo di festività di non dover abbassare le serrande. Questa la promessa del governo fino a poco fa.

E invece non sarà così e per loro il governo ha stanziato 645 milioni di euro di aiuti, che però per molti non copriranno tutte le perdite.

"Siamo stati danneggiati dal fatto che abbiamo dovuto buttare via scorte di cibo per Natale e capodanno e dall'altra parte siamo stati penalizzati che abbiamo dovuto cancellare 80 prenotazioni per Natale e altre per Capodanno", spiega ai nostri microfoni Pasquale Bombardieri, direttore del ristorante Sabatini di Roma.

Roma insieme alle altre citta d’arte, come Firenze e Venezia dipende principalmente dai turisti stranieri. Secondo una recente stima la capitale ne avrebbe persi il 55% nel 2020. Certamente la mancanza di turisti ha influito sulla perdita di clienti che molti dei ristoranti e dei locali a Trastevere hanno subito. Questo si prospetta un Natale diverso per molti italiani.

Anche lo shopping natalizio per molti è diverso. Nel Paese che per primo è stato colpito dal virus in Europa si pensa che ci sia poco da festeggiare. Qualcuno ricorda le vittime e i parenti persi a causa dell’epidemia.

"Ci saranno meno regali sicuramente, perché c'è meno allegria, meno calore. Siamo tutti un po' più soli", dice una romana. "Quindi regali essenziali proprio. tutto ciò che era in più quest'anno l'ho eliminato".

"Compro di meno perché sono afflitta dalla morte di mio cognato per Covid, un medico calabrese che ha fatto il suo dovere", racconta un'altra donna. "Sono venuta solo per distrarmi un po', per me non è Natale. Perché non solo mio cognato, ma altra gente sta morendo".

Altri invece non rinunciano a fare regali per sé e per gli altri. "Non uscendo - perché alle 22 devi essere a casa, alle 18 chiudono tutto - ... niente vacanze quest'estate, che ho evitato... Allora ho risparmiato e quindi mi concedo qualche regalino, anche per me".

In tanti per le vie della capitale e non solo sperano che si tratti di un ultimo sacrificio, in attesa di un anno migliore di questo che sta per volgere al termine.

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