Mentre globalmente si attenua un po' la seconda ondata del virus, nel Regno Unito partono le prime 800mila vaccinazioni: prima destinataria è stata la 91enne Margaret Keenan
Il Croydon University Hospital vicino Londra è fra i primi a ricevere un lotto del vaccino contro il coronavirus Pfizer BioNTech: il Regno Unito avvia il programma di vaccinazioni di massa.
I residenti delle case di cura per anziani e i loro assistenti saranno in prima in linea, seguiti dagli ottantenni e da tutto il personale sanitario nazionale.
Presso l'ospedale universitario di Coventry, prima destinataria è stata Margaret Keenan, che compirà 91 anni la prossima settimana.
Per il prof. Peter Openshaw, imunologio di fama mondiale, è una mattinata importante.
"Penso sia assolutamente fantastico - dice - che siamo passati dalla scoperta del virus alle prime vaccinazioni in meno di un anno, è un incredibile tributo alla velocità con cui la scienza può lavorare, unitamente alle autorità, i politici, i finanziatori, insieme per arrivare a questo punto".
Intanto, la logistica per la distribuzione del vaccino è molto complessa, le dosi "sono conservate nel congelatore -70 e verranno portate fuori al momento opportuno - spiega Louise Coughlan, responsabile della farmacia del Croydon Hospital - l'ospedale sta effettuando i controlli finali per essere in grado di implementare il programma di vaccinazione per i gruppi ad alta priorità e darà il via appena possibile alla campagna".
Le sofferenze italiane
Il vaccino arriverà con altre tempistiche nel resto d'Europa, mentre molti Paesi continuano a fare i conti con la seconda ondata.
I tassi d' infezione e il bilancio delle vittime continuano a battere nuovi record in Italia, dove il numero dei decessi ha superato le 60.000 persone portando il Paese ad essere il sesto più colpito a livello mondiale.
La Baviera e il virus
Nonostante le festività natalizie, il Länder bavarese incrementa le restrizioni su richiesta dello stesso Governatore della potente Regione tedesca.
"Resta il fatto che i numeri sono semplicemente troppo alti.: le cifre devono scendere per non sovraccaricare il sistema sanitario, perché è già una minaccia.
Molti ospedali della Baviera sono pieni, stiamo già pensando di applicare un sistema di migrazioni di malati, per esempio verso Norimberga: di fatto, c'è già un sovraccarico del sistema sanitario", ha chiarito Markus Soeder.
In Baviera si registrano circa 175 nuovi casi ogni 100.000, è il dato più alto della media nazionale tedesca.
Le nuove restrizioni includono un coprifuoco e l'ordine di restare a casa salvo gravi o impellenti necessità.