Ospedali pieni e disperazione del personale medico in Belgio

Ospedali pieni e disperazione del personale medico in Belgio
Diritti d'autore Euronews
Di Alberto De Filippis
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il Belgio è uno dei paesi più colpiti e Charleroi una delle località messe peggio. Un reportage fra le corsie

PUBBLICITÀ

Scene angoscianti quelle dell'ospedale di Charleroi in Belgio. Sono scene che si ripetono dopo la prima ondata della pandemia in primavera. Medici e infermieri delle unità di terapia intensiva affermano di essere vicini al punto di saturazione nel trattamento di pazienti infetti da coronavirus.

Joséphine Casano, infermiera in terapia intensiva: "Vedere la reazione delle famiglie, disperate  perché non sono in grado di venire in ospedale è davvero pesante. Psicologicamente è difficile dormire. Io non sono l'unica ad avere problemi a dormire."

Ci sono circa 500 nuovi casi gravi ogni giorno che necessitano di cure ospedaliere nel paese, che conta 11,5 milioni di persone.

Un paziente fuori pericolo dice: "È una malattia davvero brutta. Non l'ho presa nemmeno sul serio, ma ora so che la prenderò molto, molto sul serio".

Il Belgio sta vivendo una delle seconde ondate più gravi al mondo con medici e infermieri già sopraffatti dal numero di ricoveri. Con pressioni e decisioni difficili da prendere e molto preoccupati per il loro futuro.

Continua Joséphine Casano, infermiera in terapia intensiva: "Ho paura, ma siamo vicini al punto di saturazione e dobbiamo fare delle scelte. Scegliere tra i pazienti, perché non saremo in grado di salvarli tutti. Allora chi salveremo? Il 30enne o quello di 60 anni? Non lo so. E non so come fare a conviverci... non lo so".

Ci sono oltre 270mila casi confermati al momento nel Paese e ha avuto più di diecimila morti dall'inizio della pandemia.

Così il dottor Marc Vranckx, Responsabile dell'emergenza e coordinatore del piano di emergenza:  "È una scelta per la società: continuiamo ad accettare che le persone stanno morendo e non possiamo curarle oppure adottiamo misure impopolari. Oggi non vedo più scelte".

Il paese ha reimpostato restrizioni più severe nonostante gli esperti chiedano il ritorno a un blocco completo. Il Primo Ministro dice che per ora preferirebbe fare affidamento sulla responsabilità collettiva.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Covid-19: cronache dalle corsie degli ospedali

Covid-19: Belgio, il virus regredisce per la prima volta in un mese

Brasile, Bolsonaro accusato di aver falsificato le certificazioni Covid