Covid-19, lo studio di Harvard: "Il virus era a Wuhan già ad agosto 2019"

Ricercatori dell'Helmholtz Centre for Infection Research HZI di Brunswick, Germania, 8 maggio 2020
Ricercatori dell'Helmholtz Centre for Infection Research HZI di Brunswick, Germania, 8 maggio 2020 Diritti d'autore Julian Stratenschulte/dpa via AP
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Di Euronews
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I ricercatori hanno evidenziato una crescita del volume di auto nei parcheggi di sei ospedali della città e delle ricerche in rete dei sintomi dell'infezione

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Il coronavirus sarebbe comparso a Wuhan già nell'agosto 2019, ben prima di quanto dichiarato ufficialmente dal governo cinese, che ha informato l'Oms solo a fine dicembre. A rivelarlo è una ricerca della Harvard Medical School basata sulle immagini satellitari dei parcheggi degli ospedali di Wuhan e le ricerche in rete.

I ricercatori hanno utilizzato più di 110 immagini satellitari di sei ospedali situati a Wuhan, scattate tra gennaio 2018 e aprile 2020, e sono andati a vedere quante volte sono state cercate parole come "tosse" e "diarrea" sul motore di ricerca cinese Baidu nel periodo compreso tra aprile 2017 a maggio 2020.

Così hanno scoperto che "l'aumento del traffico ospedaliero e delle ricerche dei sintomi a Wuhan ha preceduto l'inizio documentato della pandemia di SARS-CoV-2 nel dicembre 2019".

Hanno notato, ad esempio, che un "forte aumento" dell'occupazione ospedaliera, misurato attraverso il volume di automobili nei parcheggi, è stato osservato per la prima volta nell'agosto 2019, culminando con un picco nel dicembre 2019.

In agosto è stato registrato anche "un aumento delle ricerche in rete per i sintomi della diarrea, un aumento che non si è visto nelle precedenti stagioni".

Lo studio, non ancora sottoposto a peer-review, ha per stessa ammissione dei ricercatori dei limiti: molte delle immagini satellitari, ad esempio, non erano utilizzabili perché le condizioni meteo o l'ombra degli edifici rendevano impossibile contare con precisione il numero delle auto nei parcheggi.

I dati dei motori di ricerca, sottolineano i ricercatori, sono "suscettibili alle fluttuazioni legate ad eventi di cui potremmo non essere a conoscenza" e dipendono dalla penetrazione di internet che "può essere altamente variabile" in Cina.

Tuttavia gli autori dello studio sostengono che "anche se non possiamo confermare che l'aumento del volume di auto nei parcheggi sia direttamente correlato al nuovo virus, le nostre prove supportano altri lavori recenti che dimostrano come l'emergenza sia cominciata prima dell'identificazione al mercato del pesce di Huanan".

"Questi risultati corroborano anche l'ipotesi che il virus abbia avuto origine nella Cina meridionale e fosse già in circolazione all'epoca del cluster di Wuhan".

La Cina è stata pesantemente criticata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha accusato il Paese di non aver avvertito abbastanza presto le autorità sanitarie internazionali del nuovo coronavirus.

I Paesi membri dell'OMS hanno votato il mese scorso affinché l'organizzazione effettuasse un'indagine indipendente sulla risposta internazionale all'epidemia.

Stando ai dati della Johns Hopkins University più di 406.000 persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa del virus, mentre più di 7 milioni di persone sono state infettate, secondo un conteggio

In Cina i casi confermati sono 84.195, i morti 4.638.

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