Nel Punjab si teme un guru "superuntore", mentre nel Paese africano non si può neanche portare a passeggio il cane o fare sport all'aperto
Centinaia di migliaia di lavoratori indiani hanno iniziato un lungo esodo, a piedi, per tornare a casa, dopo il lockdown di 21 giorni annunciato dal premier Narendra Modi, per contenere la diffusione del Covid-19. Il governo ha ordinato a tutti di rimanere in casa. Restrizioni che hanno di fatto messo fuori gioco milioni di indiani, che hanno perso lavoro e alloggio, nelle grandi città.
Intanto, nello stato settentrionale del Punjab, 40.000 persone sono in quarantena, a causa di un guru "superuntore", deceduto per il Covid-19. Il 70enne, rientrato da un viaggio in Italia e Germania, non si era messo in auto isolamento, ma aveva partecipato a un festival sikh, insieme a decine di migliaia di persone. Una settimana dopo la sua morte, 19 suoi parenti sono risultati positivi. Sono oltre 900 i contagi in India.
Sudafrica, lo stato più colpito del continente
Ha superato invece quota 1.000 il numero totale dei casi confermati di coronavirus in Sudafrica, lo Stato più colpito del continente (sono 4.000 circa i contagi in Africa). In risposta all'emergenza, il presidente Cyril Ramaphosa ha annunciato il confinamento totale da giovedì, per tre settimane. Le truppe pattugliano le strade. Davanti a un supermercato di Johannesburg, capitale economica del Paese, la polizia ha anche usato le maniere forti per disperdere la folla, che non rispettava le misure di distanziamento sociale. In Sudafrica, l'esecutivo ha vietato durante tutto il periodo di isolamento, la vendita di alcool e sigarette, così come non è permesso portare fuori il cane oppure fare attività fisica al di fuori del proprio domicilio.