Coronavirus, la situazione in Asia

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Di Alberto De Filippis
Coronavirus, la situazione in Asia
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Mentre gli occhi degli europei sono puntati sull'Italia, continua l'odissea dei turisti a bordo della nave Diamond Princess alla fonda nel porto di Yokohama, dove i morti sono saliti a tre. Taiwan e la Thailandia, ma anche Israele, hanno deciso di porre sotto una lente particolare tutti i passeggeri sospetti provenienti dall'Italia.

In Corea del sud il governo ha dato mandato di utilizzare misure draconiane per evitare che il virus si propaghi. Degli oltre 200 casi nel paese infatti, più della metà si sono sviluppati in una setta cristiana. Una signora, che non si era resa conto di essere malata, ha infettato decine di suoi confratelli durante delle funzioni religiose.

In mezzo a tante cattive notizie tuttavia, almeno a livello globale qualcosa di positivo c'è: il numero delle persone guarite sta lentamente superando quello degli infettati e si sta dimostrando come, malgrado il fatto che un vaccino non esista ancora e chissà per quanto tempo, con misure anche dure di controllo la malattia può essere circoscritta.

Secondo Mon Jae In, presidente sudcoreano. ci stiamo avvicinando a un punto di svolta.

Situazione peggiore in Iran che con 8 morti questa domenica è diventato il paese che oltre alla Cina registra la maggior parte di decessi. Responsabile la situazione in cui versa la sanità del paese degli Ayatollah.

In Cina invece procede spedita la produzione delle mascherine chirurgiche anche se qualcuno, inquesti momenti di panico ne approfitta. I prezzi anche sui siti online sono aumentati in media del 300%. Ripetiamo che le mascherine sono utili a chi è malato, non sembrano utili invece per proteggere chi è sano.