Germania: il caso Turingia apre lo scontro nella Cdu

Germania: il caso Turingia apre lo scontro nella Cdu
Diritti d'autore Copyright 2019 The Associated Press. All rights reservedMichael Sohn
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Di Salvatore Falco
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Dopo lo scioglimento dell'accordo che ha portato all'elezione del governatore della Turingia con i voti dell'estrema destra di Afd, i Cristiano democratici aprono al dialogo con la sinistra 'radicale' della Die Linke, la Spd e i Verdi

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La crisi in Turingia scuote il governo tedesco e soprattutto la Cdu di Angela Merkel. Dopo lo scioglimento dell'accordo che ha portato all'elezione del governatore del Land orientale con i voti dell'estrema destra di Afd, i Cristiano democratici aprono al dialogo con la sinistra 'radicale' della Linke, la Spd e i Verdi.

Il terremoto presenta un conto salato alla Cdu

Dopo le dimissioni della merkeliana, Annegret Kramp-Karrenbauer, raccoglie consensi la corrente che chiede comprensione per le proteste dei militanti di Afd.

Stando agli ultimi sondaggi, la sinistra vola al 40%, mentre i cristiano-democratici vedrebbero decimati i propri consensi e liberali finirebbero fuori dal Landtag. 

Torna in pole il capo della Die Linke, Bodo Ramelow

Le voci favorevoli a rimettere in pista l'ex Presidente e leader regionale della Die Linke, Bodo Ramelow non mancano. Kevin Kuehnert, vicesegretario della Spd, afferma che per la Cdu l'elezione del capo della Linke sarebbe "un atto volto a limitare i danni provocati dalla stessa Cdu". Altrimenti, c'è la via del ritorno alle urne. Anche un grande vecchio tra le fila dei cristiano-democratici come l'ex segretario generale Ruprecht Polenz ritiene che "la Cdu deve impedire che il Land non diventi ingovernabile, e pertanto non deve opporsi" ad un nuovo governo rosso-rosso-verde.  

Ora Ramelow vuole sottoporsi di nuovo al voto, se riuscirà a mettere insieme una nuova maggioranza pronto a sostenerlo: ma per questa sono necessari almeno quattro voti della Cdu o dell'Fpd. In pratica, si tratterebbe di un rovesciamento della prospettiva rispetto al voto di due settimane fa, seguito da proteste nel Paese e dal 'njet' della cancelliera Angela Merkel, che non solo aveva affermato che ogni collaborazione con l'Afd "è contraria ai valori dei cristiano-democratici", ma addirittura che l'elezione del liberale Thomas Kemmerich, appunto grazie al blitz dell'ultradestra, era "imperdonabile" e che andava "annullata". 

La Cdu cerca una via d'uscita

 Dato l'ordine della Cdu nazionale di escludere qualsivoglia cooperazione con l'Afd ma anche con la Linke, si tratta di trovare qualche escamotage per uscire dall'impasse: una coalizione 'rosso-rosso-verde', ossia con le sole Linke, Spd e Verdi, oggi arriva a soli 42 voti: per la maggioranza ne sono necessari 46. 

Una delle opzioni è che la Cdu al momento della votazione possa astenersi dal voto al terzo scrutinio, quando sarà sufficiente la maggioranza relativa.

Una prima mossa in direzione sinistra era arrivata già la settimana scorsa dalla Cdu. Un gruppo di 'pontieri' si era fatta sentire con il gruppo parlamentare della Linke. L'intento era di aprire un "canale di dialogo" con il partito di Ramelow, come confermato alla Zeit da un portavoce dei cristiano-democratici. Sul tavolo vi sono possibili convergenze, per esempio sul bilancio del Land tedesco-orientale o sugli investimenti per i comuni. 

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