60 anni fa il Camerun era il primo paese centroafricano a staccarsi dalla Francia

Da 3 anni il Camerun sconta una dura guerra civile che affonda le sue radici nel colonialismo. Le regioni anglofone reclamano maggiore autonomia e rispetto dei propri diritti, mentre il governo di Yaoundé ignora la crisi che pure ha generato circa 700mila sfollati interni oltre a qualche migliaio di morti.
Una passato complicato
Ex colonia portoghese, poi tedesca, quindi inglese e francese il Camerun è stato il primo di 17 paesi africani a ottenere l'indipendenza dal 1960. Questo sessantesimo anniversario non è molto felice per via degli attacchi di Boko Haram e il resto delle conflittualità interne.
Il flagello del terrorismo colpisce anche i vicini del Camerun, che pure celebreranno i 60 anni di indipendenza nel 2020, come Niger (3 agosto), Ciad (11 agosto) e Nigeria (1 ottobre).
Va aggiunto che se il Camerun francese raggiunse l’indipendenza nel 1960, quello anglofono l’ebbe nel 1961. Le aree settentrionali ex britanniche scelsero comunque di integrare la Nigeria mentre la regione Occidentale, affacciata sul Golfo di Guinea, costituì la nascente Federazione bilingue del Camerun.
La stagione dell'indipendenza
Nel 1972 il presidente Ahmadou Ahidja abolì il federalismo e divise l’area anglofona in due province: Nord – Ovest e Sud – Ovest. La politica di centralizzazione proseguì con Paul Biya in carica dal 1982. Il vecchio presidente camerunense, recentemente riconfermato, in 38 anni di governo ha favorito il già dominante Camerun francofono.
La costruzione dell'indipendenza monetaria
La riforma del franco africano, introdotto da Parigi negli anni 40 nelle sue colonie africane, prevede che dal luglio di quest'anno le banche centrali dell’Africa occidentale non debbano più depositare la metà delle loro riserve presso la Banca di Francia, la speranza è che la relativa indipendenza finanziaria non segua lo stesso destino conflittuale dell'indipendeza politica. Il Camerun paga ancora lo scotto di una spartizione coloniale scellerata che ha condizionato, e forse reso impossibile, la creazione di un’identità nazionale coesa.