Germania, a processo in un tribunale per minori ex guardia nazista di 93 anni

Germania, a processo in un tribunale per minori ex guardia nazista di 93 anni
Diritti d'autore Bruno Dey arriva in aula - Daniel Bockwoldt / POOL / AFP
Diritti d'autore Bruno Dey arriva in aula - Daniel Bockwoldt / POOL / AFP
Di Lillo Montalto MonellaAFP
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All'epoca dei fatti aveva 17 anni: può venire processato perché non viene accusato di atrocità commesse personalmente ma in quanto complice dei crimini contro l'umanità della Germania nazista

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Potrebbe essere uno degli ultimi processi contro un nazista per crimini commessi durante la seconda Guerra mondiale. Giovedì 17 ottobre inizia in Germania il procedimento contro una ex-guardia del campo di concentramento di Stutthof, vicino Danzica nell'allora Polonia occupata.

L'uomo sul banco degli imputati ha oggi 93 anni ed è accusato di essere corresponsabile nella morte di 5.230 internati. All'epoca dei fatti, tra l'agosto 1944 e l'aprile 1945, Bruno Dey aveva 17 anni e per questa ragione sarà giudicato dal Tribunale dei Minori di Amburgo.

Il primo giorno di udienza saranno letti i capi di imputazione e la difesa probabilmente farà una dichiarazione. Le udienze in tutto saranno 12 fino al 17 dicembre e dureranno due ore ciascuna, per via dell'età avanzata e per le condizioni di salute dell'imputato.

In aula compariranno a testimoniare 25 sopravvissuti, provenienti da Polonia, Lituania, Israele, Usa, Australia e Canalda. Nel campo di Stutthof, nei suoi lager-satellite e durante le cosiddette "marce della morte" alla fine della guerra, morirono in tutto circa 65mila persone: ebrei, omosessuali, prigionieri politici, Rom, civili polacchi e partigiani.

Oggi Dey vive ad Amburgo e dopo la guerra ha lavorato come panettiere. Sposato con due figli, durante la sua lunga esistenza ha arrotondato lo stipendio come autista di camion e muratore.

Perché è possibile portarlo oggi alla sbarra

Il processo è possibile per via del precedente legale stabilito con l'ex guardia John Demjanjuk, condannato nel 2011 per aver fatto parte della macchina assassina nazista nel campo di Sobibor, in Polonia. Da allora, la Germania ha cercato di fare in fretta e poter così processare il numero più alto possibile di SS sopravvissute: tutte accusate non tanto di atrocità individuali quanto per aver collaborato al progetto di sterminio nazista.

Così Bruno Dey è "accusato di aver contribuito come un ingranaggio alla macchina del delitto, conoscendo perfettamente le circostanze, di modo che l'ordine di uccidere fosse attuato", si legge nelle carte dei pubblici ministeri.

Durante l'interrogatorio, Dey non ha negato di aver lavorato nel campo. Tuttavia, scrive AFP, ha detto di essere finito nel battaglione della morte delle SS ("Totenkopfsturmbahn") a causa di una malattia cardiaca che ha fatto sì che non potesse essere spedito al fronte.

Il quotidiano Tagesspiegel scrive che Dey sostenga di non aver ucciso nessuno: l'anziano afferma che ben poco avrebbe potuto fare un 17enne, diventato guardia del campo, per fermare i crimini del nazismo. Il quotidiano Welt aggiunge che l'imputato ha confermato di essere stato a conoscenza delle camere a gas e di aver visto i prigionieri delle SS spinti al loro interno. Avrebbe ammesso di aver visto "figure emaciate, persone che avevano sofferto", insistendo però sulla sua non colpevolezza.

"A cosa sarebbe servito? Avrebbero trovato qualcun altro".

Dora Roth, sopravvissuta al campo di concentramento, è una delle persone che hanno denunciato Dey. Testimonierà al processo perché "coloro che ne sono a conoscenza, coloro che possono parlare, devono farlo". Sua madre è morta di fame e stenti a Stutthof, campo aperto nel 1939 inizialmente per detenere prigionieri politici polacchi. "Questo è l'unico modo per evitare un altro Olocausto".

Dopo la storica sentenza Demjanjuk, i tribunali tedeschi hanno condannato Oskar Groening, contabile di Auschwitz, e Reinhold Hanning, ex guardia SS nello stesso campo, per complicità negli omicidi di massa. Entrambi gli uomini sono stati giudicati colpevoli a 94 anni, ma sono morti prima di poter finire in prigione. In aprile, un giudice tedesco ha sospeso il processo a una ex guardia di un campo di concentramento, che aveva lavoravato anche a Stutthof, dopo il ricovero in ospedale per problemi cardiaci e ai reni dell'imputato ormai 95enne.

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