Una "minaccia per l'agricoltura europea": l'accordo con il Mercosur è una polpetta avvelenata?

L'Unione europea ha concluso venerdì scorso un [accordo di libero scambio](L'Unione europea (UE) ha concluso venerdì scorso l'accordo di libero scambio con i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay), un trattato definito "storico" dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, dopo vent'anni di negoziati. Con la sua entrata in vigore, l'UE si aprirà ad un mercato di oltre 260 milioni di persone e ad un PIL che rappresenta l'80% dell'America latina. Questa mattina il portavoce del governo francese Sibeth Ndiaye ha dichiarato che la Francia non è ancora pronta a ratificare l'accordo con il Mercosur. Tradotto con www.DeepL.com/Translator) con i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Un trattato definito "storico" dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, che arriva dopo vent'anni di negoziati.
Con la sua entrata in vigore, l'UE si aprirà ad un mercato di oltre 260 milioni di persone e ad un PIL che rappresenta l'80% di quello dell'America latina. Tuttavia, l'accordo sembra non soddisfare proprio tutti quanti: il portavoce del governo francese Sibeth Ndiaye ha dichiarato che la Francia non è ancora pronta a ratificare l'accordo con il Mercosur. Oltre ad alcuni rappresentanti politici, anche le associazioni europee di agricoltori e allevatori hanno protestato per le conseguenze - a loro dire negative - che l'accordo commerciale potrebbe avere sul loro settore. Dall'Unió de Llauradors, un'organizzazione agricola spagnola con sede a Valencia, sono state mosse critiche anche all'oscurantismo con cui è stato negoziato il trattato, senza fornire preventivamente relazioni di impatto al settore.
Si negozia l'accordo UE-Mercosur: i dubbi e le opportunità
Cosa cambierà
Grazie all'accordo verranno rimosse le tariffe per i prodotti europei sul settore auto (che oggi ha tariffe al 35%), componenti di automobili (14-18%), macchinari (14-20%), prodotti chimici (fino al 18%), prodotti farmaceutici (fino al 14%), abbigliamento e calzature (35%) o tessuti a maglia (26%). "L'accordo farà risparmiare alle imprese europee oltre 4 miliardi di euro di dazi, quattro volte di più del nostro accordo con il Giappone, dando loro un vantaggio rispetto ai concorrenti di altre parti del mondo", ha dichiarato il commissario al commercio Cecilia Malmstroem. Ed anche i governi di Argentina e Brasile hanno definito l'accordo "storico".
Il settore agroalimentare dell'Ue beneficerà del taglio delle attuali tariffe su prodotti come cioccolatini e dolciumi (oggi al 20%), vini (al 27%), bevande cosiddette "spiritose" (alcoliche, dal 20 al 35%) e bevande analcoliche (dal 20 al 35%). Previste quote di ingresso a dazio zero per i prodotti lattiero-caseari dell'Ue (attualmente una tariffa del 28%), in particolare per i formaggi. I paesi del Mercosur riconosceranno tutela a 357 prodotti alimentari e bevande europei Dop e Igp, di cui 52 italiane.
L'agricoltura, settore chiave che ha rischiato di fare saltare il banco
L'agricoltura è stato il capitolo da fine dei giochi, quello che fino all'ultimo ha tenuto in sospeso il negoziato con questioni come le resistenze del Mercosur a fare concessioni su vino e formaggi europee e sulle denominazioni a indicazione geografica (Dop e Igp) contese. In Europa l'accordo potrebbe scontentare soprattutto i produttori di zucchero, di carni bovine, pollame e riso. Due settori questi ultimi su cui l'Italia ha interessi difensivi.
Quali prodotti agricoli saranno maggiormente interessati
Sebbene i dettagli non sono ancora del tutto noti, la UE si è impegnata a modificare i dazi doganali sul 99% delle importazioni agricole dai paesi del Mercosur. Nel dettaglio, verranno completamente eliminati i dazi sull'81,7% dei prodotti agricoli e sarà offerto un trattamento preferenziale al restante 17,7%.
Il succo d'arancia europeo, prodotto principalmente in Spagna e che assorbe tra il 14 e il 20% della produzione annuale di arance, farà concorrenza a quello brasiliano, Paese principale produttore ed esportatore mondiale di questo agrume. Gli argentini sono anche il primo produttore mondiale di limoni: negli anni scorsi, le importazioni avevano già prodotto un surplus a livello di offerta commerciale in Europa.
Anche il riso uruguaiano potrebbe essere una "minaccia" per le aziende europee. Secondo il COPA-COGECA, un gruppo di organizzazioni e cooperative agricole europee, la situazione nel settore del riso è molto delicata ed ha ricevuto recentemente dei brutti colpi a causa dell'import proviente da Myanmar e Cambogia. Inoltre, il riso in arrivo dai Paesi del Mercosur ha chicchi tondi, dello stesso tipo di quello coltivato nella Spagna orientale: la concorrenza con il prodotto europeo sarebbe diretta, ma a prezzi prevedibilmente più bassi.
Il settore della carne, principalmente in Francia, si sente minacciato dalla concorrenza del prodotto argentino. Gli allevatori francesi, organizzati in piccole strutture produttive, hanno dichiarato di non essere in grado di competere con le grandi aziende sudamericane, soprattutto in Argentina, Uruguay e Brasile.
Infine, il vino argentinopotrebbe avere un impatto negativo su Spagna, Francia e Italia, ovvero i maggiori produttori europei del settore vitivinicoli. Si stima che le esportazioni sudamericane potrebbero aumentare di dodici volte con l'abbattimento della tariffa del 20% attualmente in vigore.
I paesi del Mercosur rispettano la legislazione europea in materia di pesticidi?
I paesi aderenti all'accordo Mercosur utilizzano nei loro pesticidi sostanze attive vietate dall'Unione europea a causa della loro tossicità e dei pericoli per l'uomo e l'ambiente. Il Brasile è, insieme agli Stati Uniti, il paese che utilizza il maggior numero di pesticidi al mondo. Di essi, 150 non sono consentiti dalla legislazione comunitaria.
Secondo Carles Peris, presidente dell'Unió de Llauradors, l'accordo sfrutta le forme "insostenibili" di produzione dei paesi latinoamericani. L'industria di produzione e trasformazione inquina di più e non rispetta le severe norme che l'UE impone ai propri produttori. In totale, il Mercosur utilizza fino a 240 sostanze attive vietate dall'UE nelle sue colture.
La Unió de Llauradors ha recentemente portato a Bruxelles un dossier che elenca i pesticidi utilizzati dai paesi del Mercosur e l'impatto che potrebbero avere sulle loro colture, avvantaggiate grazie a materiali vietati in Europa.
Si tratta di una richiesta simile a quella dell'accordo tra UE e Paesi sudafricani, che ha permesso l'introduzione nei mercati europei di arance contenenti fino a tre sostanze classificate come "estremamente pericolose" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
C'è il rischio che entrino nuovi parassiti in Europa?
Un altro grande timore riguarda la diffusione in Europa di nuovi parassiti e malattie provenienti dall'America Latina. Dopo i gravi danni causati dalla Xylella Fastidiosa alle colture olivicole in Italia e l'imminente minaccia del Citrus Black Spot sugli agrumi europei, gli agricoltori non vedono garantita la sicurezza delle loro aziende. Da parte sua, il settore degli agrumi sta cercando di avanzare nei negoziati per introdurre il trattamento obbligatorio a freddo delle importazioni dal Mercosur, perché il limone e l'arancia contengono parassiti che non esistono in Europa.
"Si spenderebbero risorse pubbliche per il controllo parassiti perché non ci sono protocolli di ingresso sicuri. Inoltre, la biodiversità locale verrebbe distrutta dall'applicazione di questi trattamenti per i parassiti", ha spiegato Carles Peris.
Sarà incoraggiata la concorrenza sleale?
Oltre allo squilibrio delle condizioni fitosanitarie, le condizioni di lavoro degli agricoltori del Mercosur potrebbero essere un ulteriore aggravante in fatto di concorrenza sleale. Secondo Carlos Baixauli, ingegnere agricolo, i produttori europei devono superare una serie di controlli quando arrivano a vendere i loro prodotti nei supermercati: devono dimostrare che i lavoratori percepiscono uno stipendio conforme alla legislazione nazionale e che le loro condizioni di lavoro siano adeguate.
Una manodopera meno costosa e l'uso di sostanze attive vietate dall'UE potrebbero rendere i prodotti agricoli del Mercosur più economici rispetto a quelli dei produttori europei, soggetti a rigide norme ambientali e lavorative. "I grandi esportatori continueranno a lavorare, il pericolo è che la piccola agricoltura di sussistenza, molto diffusa nel nostro continente, finisca per scomparire", spiega Baixauli.
Coldiretti: allarme sicurezza a tavola
"Su alcuni di questi Paesi gravano pesanti accuse per i pesanti rischi alimentari e per lo per sfruttamento del lavoro minorile per prodotti che arrivano anche in Italia secondo il Dipartimento del lavoro Usa". E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'accordo raggiunto tra Ue e Mercosur. "Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una intesa intempestiva, in piena fase di rinnovo delle Istituzioni comunitarie, con evidenti criticità per il settore agricolo sulle quali dovranno esprimersi ora il Consiglio Ue e il nuovo Parlamento Europeo ma anche i Parlamenti nazionali. Dopo il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che ha coinvolto il Brasile, a preoccupare è il via libera all'ingresso nei confini europei di un contingente agevolato di carne bovina ma anche un quantitativo rilevante di pollame con gravi preoccupazioni per l'aspetto sanitario. Vale la pena ricordare che il manzo refrigerato e il pollame dal Brasile si sono classificati, per i casi di Escherichia Coli-Shigatoxin, nella top ten dei cibi piu' pericolosi per il numero di allarmi alimentari che hanno fatto scattare in Italia nel 2018 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati RASSF".
La storia dietro l'accordo
Il primo incontro tra delegazioni risale al 1999 e in 20 anni le trattative sono state a più riprese sospese e riavviate, per le resistenze sudamericane e i timori nel settore agricolo europeo. Più di recente, tra i contrari all'accordo si sono schierate anche le organizzazioni ambientaliste, per le prese di posizione del Brasile di Jair Bolsonaro contro l'accordo sul clima di Parigi. Il blocco commerciale di paesi che al momento include Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay mantiene tuttora barriere tariffarie piuttosto alte su molti prodotti europei.